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Referendum Costituzionale: Massimo D'Alema a Reggio ribadisce le ragioni del NO

  • Categoria: Politica

Massimo DAlema a ReggioMassimo DAlema a ReggioIeri sera presso l’auditorium Calipari del Consiglio Regionale della Calabria si è tenuto l’incontro riguardante il prossimo referendum costituzionale. Alla presenza dello scrittore Santo Gioffrè, che ha mediato l’incontro, di Giovanni Nucera capogruppo de “La Sinistra” alla Regione Calabria, Massimo D’Alema ha esposto le tesi volte a far propendere la popolazione reggina a votare no al prossimo referendum costituzionale di dicembre.

Appassionato e ricco di aneddoti l’excursus dell’ex presidente del consiglio dei ministri che ha ammaliato i presenti elencando i motivi per i quali sia inconcepibile voler cambiare la Carta Costituzionale. “ Ho ritenuto giusto impegnarmi in questa battaglia, la nostra costituzione è stata scritta 60 anni fa’ da democristiani, socialisti e comunisti, forze politiche si contrastavano tra loro ma alla fine hanno scritto tutti insieme la nostra Costituzione. Togliatti l’ha chiamata “L’arca dell’alleanza”, ovvero la carta che doveva rappresentare una solida idea di unità nazionale. Lo stesso De Gasperi non cercò di ostacolare o di intralciare la stesura della Costituzione, non usò la forze del suo governo in tal senso, ha lasciato spazio alle concertazioni, al dialogo, alla mediazione.” L’ex Presidente del Consiglio paragona, talvolta sarcasticamente, governi politicamente diversi che hanno cercato di intraprendere medesimi intenti “revisionisti” o “modificatori” alla nostra carta. “Noi del Partito Democratico abbiamo una carta dei valori, la stessa è stata ed è violata dai dirigenti del governo” afferma dopo aver letto uno stralcio della carta dei valori del p.d.

“Io sono qui oggi come se fossi in una piazza, sono ancora un militante del partito democratico, ho governato questo paese insieme a personaggi illustri come Carlo Azeglio Ciampi, ed ho la netta sensazione che l’attuale classe dirigente abbia perso il senso del limite. Il no al prossimo referendum di dicembre ha un senso di rifiuto, verso l’attuale modo di governare, verso il partito. Questo è un gruppo dirigente che non apre un dibattito, che lancia accuse a chi dissente di fronte a tanto scempio. Ormai l’attuale governo accompagna la campagna referendaria a tanta retorica, ascoltando Renzi sembra che i passati governi mai abbiano posto in essere una riforma costituzione, ma sappiamo che non è così. Negli anni passati tanto è stato fatto, ancor prima che il governo non eletto di Renzi arrivasse, non è lui l’inventore della riforma. Ne abbiamo approvate tante in passato, alcune sbagliate altre giuste che hanno migliorato e o “snellito” la burocrazia nel nostro paese. Alcuni esponenti politici del passato, Berlusconi ad esempio, hanno provato a mettere le mani sulla Costituzione e io mi sono sempre battuto, nello stesso identico modo di ora. Andammo al voto e vincemmo a mani basse, pertanto dico che non vi sia particolare differenza tra Berlusconi e Renzi , si assomigliano e non poco”.

Tra gli applausi D’Alema continua il suo discorso criticando la classe dirigente del partito democratico:” Il governo Renzi è  molto veloce, in poco tempo è riuscito a far approvare molte leggi come ad esempio il jobs act e altre, certo tutte con l’ausilio della fiducia ma anche quello è uno strumento a disposizione della nostra democrazia. Credo sia proprio quest’ultima ad essere in ballo, deve essere sempre il popolo a scegliere, la mia impressione è che si tenda a restringere lo spazio della partecipazione dello stesso popolo ai processi democratici. La sovranità appartiene alla popolazione italiana e non ai governi che si susseguono, il rischio di confusione è molto alto e la reazione della classe dirigente è di totale noncuranza. Ed è proprio quando la Costituzione è confusa che sono meno tutelati i cittadini, pertanto bisogna votare no al referendum di dicembre”.

Francesco Lo Giudice