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REGGIO Scarfone (ex consigliere comunale): "Bando ex periferie? Falcomatà spieghi perché altri tipi di ‘scippi’ siano passati inosservati"

reggio calabriareggio calabria"Gianni e Pinotto, così come Stanlio e Olio, e tante altre star gloriose del passato, nonostante i tanti anni trascorsi, continuano a strapparci risate. Oggi, alle risate ‘vintage’ di coloro che hanno lavorato in coppia sui grandi palcoscenici, si aggiungono, sebbene orbitino solo sul territorio reggino, quelle che riescono a procurarci il sindaco Giuseppe Falcomatà e il vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro. I due rappresentanti istituzionali sono volati a Roma per difendere la città dal ‘furto con destrezza’ (cito testualmente il sindaco) dei fondi inseriti nel cosiddetto ‘Bando Periferie’.

Probabilmente più di qualcuno si sta domandando perché il viaggio della coppia d’assalto dovrebbe scaturire ilarità. Innanzitutto, brevemente, sarebbe da sottolineare come tanta intraprendenza non l’abbiamo registrata durante gli anni del Governo ‘amico’ del Primo cittadino, come se tutti i problemi di Reggio si siano materializzati da soli due mesi, così come non assistiamo, al contrario, a viaggi verso Catanzaro dove il presidente della Regione, collega di partito di Falcomatà, sembra stia attuando tutte le strategie possibili per andare contro i reggini e il nostro territorio. Mi sembra, invece, che scippi da recriminare sui tavoli romani (e anche su quelli del capoluogo calabrese) la città ne abbia subiti e non certo ultimamente! Brevemente a memoria potremmo ricordare l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per citare degli esempi, o, ancora, il ridimensionamento catastrofico dell’aeroporto. Non è mia intenzione, comunque, dilungarmi su questioni di cui le cronache hanno reso edotta un po’ tutta la comunità.

Adesso la battaglia dei nostri prodi si sposta su questo bando per il quale, è bene sottolinearlo, l’attuale Esecutivo è intervenuto affinché venisse data attuazione ad una sentenza della Corte costituzionale (74 del 2018). Spostando però l’attenzione da un aspetto prettamente tecnico, e potendo anche ammettere l’alzata di scudi dei comuni italiani in sofferenza per minori introiti statali, ritengo opportuno un utile esercizio di memoria. Quali progetti Mauro e Falcomatà sono andati a difendere da eroi? Bisognerebbe avere l’onestà intellettuale intanto di dire che il Milleproroghe, nel quale è inserita, appunto, la sospensione del bando, è stato votato anche dai senatori PD, e poi che i comuni virtuosi non sono stati esclusi dai finanziamenti: i primi 24 in graduatoria, infatti, beneficeranno dell’originario stanziamento. In definitiva si prevede la sospensione dei due miliardi con cui il governo Renzi aveva stabilito di finanziare tutti i 96 progetti residuali. Ciò non fa che ricordarci, come facilmente desumibile dai siti istituzionali di riferimento, che in tale graduatoria il comune di Reggio Calabria si è posizionato al 107° posto su 107 comuni, e la Città Metropolitana al 13° posto su 13 Città Metropolitane. In pratica ultimi. 

E allora sebbene sia legittimo che i nostri amministratori si lamentino della decisione governativa, magari sarebbe altrettanto opportuno che spiegassero alla città perché altri tipi di ‘scippi’ siano passati inosservati dalle zone di piazza Italia e, soprattutto, perché in una graduatoria di merito così importante ed in grado di far arrivare in riva allo Stretto corposi finanziamenti (così come accadrà per altre realtà evidentemente più incisive a livello programmatico) ci siamo posizionati ultimi. Forse è mancata lungimiranza? Capacità di visione? Competenze? Idee? O, sic e simpliciter, i progetti presentati erano contenitori asettici, privi di attrattiva? Magari ne riflettano Falcomatà e Mauro tra un volo e l’altro!"

Beniamino Scarfone (ex Consigliere Comunale), riceviamo e pubblichiamo