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Il ferribotte non si tocca: ieri prima riunione delle associazioni a Villa San Giovanni

  • Categoria: Sociale
Lassemblea che si è tenuta a VillaLassemblea che si è tenuta a VillaÈ iniziata la battaglia dello Stretto per difendere la continuità territoriale e impedire che il Governo porti a compimento il piano di dismissione dei treni a lunga percorrenza. Ieri, per la prima volta, la protesta si è spostata sul fronte calabrese e a Villa San Giovanni, l’associazione Nuvola Rossa ha ospitato uno degli incontri promossi dal comitato #ilferribottenonsitocca, per avanzare proposte in tema di trasporti ponendo al centro le esigenze della popolazione.
«Non possiamo più restare a guardare – ha dichiarato Ruggero Marra dell’associazione “Nuvola Rossa” – questa è una battaglia che ci riguarda da vicino perché Trenitalia sta cancellando tutto il Sud Italia. Nonostante le rassicurazioni iniziali del Governo, infatti, sembra ormai scontato che a giugno subiremo l'ennesimo quanto radicale taglio dei treni a lunga percorrenza». L’idea portata avanti è di organizzare un fronte comune tra Calabria e Sicilia per impedire che vada in porto l’idea, ormai messa nero su bianco, di eliminare tanto gli intercity quanto i traghetti. «È necessario organizzarsi per promuovere, insieme alle realtà siciliane, la più ampia gamma d’iniziative per scongiurare questo rischio. È necessario battersi per un incremento della qualità e della quantità dei servizi nel nostro territorio». Con queste parole Marra ha passato la parola a Mariano Massaro, segretario regionale del sindacato Orsa, che ha ribadito e confermato la necessità di una lotta dura contro il colosso Rfi che sta imponendo una scelta calata dall’alto che ha ricevuto il no tanto dalla popolazione quanto dalle istituzioni locali. «Questa volta il territorio non è disposto alla trattativa, le soggettività che hanno deciso di risvegliare la coscienza dei diritti si sono unite nel Movimento Popolare #ilferribittenonsitocca che continua a registrare adesioni e consenso. Non sarà la solita lotta di retroguardia per accettare il male minore, noi vogliamo tutto e non consentiremo a nessuno di attuare la logica dello scambio a perdere». Nessuno dei servizi essenziali può escluderne un altro e, per difendere il diritto alla mobilità, è stata confermata l’adesione allo sciopero previsto per il prossimo 25 marzo.
 
elba