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Il ritorno di Prince: “Art Official Age” e “PlectrumElectrum”

PrincePrinceIl Principe di Minneapolis ritorna a stupirci e a deliziarci con la sua musica. E lo fa con due progetti ben distinti: uno a nome suo ,“Art Official Age”, l’altro “PlectrumElectrum” inciso per le 3eyedgirl, un trio femminile da lui prodotto che lo ha accompagnato nel suo tour estivo europeo. Entrambi i lavori escono per la Warner Bros., etichetta con la quale l’artista afro-americano aveva lavorato sin dal 1978 (dai tempi del suo primo album “For You”) fino al 1996 (con “Chaos &Disorder”).

Durante la sua lunga carriera Prince ha saputo re-inventare funk, soul, R&B e rock attraverso una discografia prolifica con ottime pubblicazioni durante gli anni ’80 e ’90 e lavori di qualità variabile negli ultimi 15 anni. Fin dai tempi dell’album “Planet Earth”(2007) sembrava che l’artista non avesse avuto molto da dire pubblicando dischi poco incisivi , spesso soltanto per obblighi contrattuali o per sfogare il suo continuo desiderio di provocare. Ma stavolta toccherà ricrederci! Sì perché “Art Official Age” si fa apprezzare per il suo classico sound princiano, un concentrato di soul, funk e R&B unito ad elettronica di classe. Sia ben chiaro, nulla di rivoluzionario, ma il lavoro si dimostra di gran lunga superiore a molta produzione black odierna. Troviamo pezzi come i singoli “Clouds” e “Breakfast can Wait”, brani con ritmiche e sonorità che non hanno nulla da invidiare ad artisti pop/R&B contemporanei come Justin Timberlake e Pharrell Williams (che tra l’altro hanno più volte dichiarato di ispirarsi al genio di Minneapolis). Non male anche “Breakdown”, un lento nel classico stile soul dell’artista, e “The Gold Standard”, tirato funk che ci rimanda al Prince degli esordi. A parte pochi riempitivi il disco sembra mantenersi su un buon standard qualitativo.

Di tutt’altra pasta è invece “PlectrumElectrum”, in cui il polistrumentista statunitense dà spazio a una delle sue nuove “creature”, le 3eyedgirl, trio tutto al femminile composto da Donna Grantis (chitarra), Hanna Ford Welton (batteria) e Ida Nielsen (basso). L’album, registrato in analogico, è un lavoro di stampo rock, genere che Prince ha maneggiato solo in minima parte nel corso della sua carriera. Le tre ragazze dimostrano di avere anima e ottime qualità artistiche basti pensare al deciso rock-blues di “Anotherlove”, al cross-over con l’hip-hop in “Boytrouble” o al morbido R&B di “Stopthistrain”, pezzo che pur discostandosi dallo stile del disco non risulta fuori luogo. Da segnalare anche il sanguigno funk-rock di “Funknroll”, presente anche nella scaletta di “Art official Age”anche se in versione più R&B. Entrambi i dischi rappresentano un ritorno a casa per il genio di Minneapolis da sempre abile nel provocare e re-inventarsi. Forse una pecca di entrambi i lavori potrebbe essere una sensazione di già sentito, ma il Principe conosce bene il gioco, si diverte e dopo 40 anni di carriera riesce ancora a stupire riconfermandosi per l’ennesima volta  il numero uno del panorama black.

Bentornato Prince!!! Voto complessivo: 7

Francesco Favano