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Klaus Davi: "Le Istituzioni calabresi propongano la tarantella Patrimonio dell'Umanità"

  • Categoria: Sociale

Klaus DaviKlaus Davi“La tarantella è un patrimonio culturale inestimabile, parte integrante della cultura calabrese ma anche italiana. Mi sono sempre chiesto come mai la Regione Calabria in collaborazione con i comuni e le istituzioni locali non abbiano mai attivato la procedura per la candidatura di questo meraviglioso ballo (ma non è solo un ballo, è molto di più) a patrimonio dell’Umanità. Eppure non serve tanto, visto che l‘ordinamento dell’Unesco prevede già che queste manifestazioni culturali possano essere riconosciute. Da parte mia sono disponibile a dare una mano alla Regione ed a quelle istituzioni che volessero unirsi per proporre una candidatura di questa meravigliosa tradizione così ben valorizzata anche nel film “Anime Nere” di Francesco  Munzi”. E’ l’invito che il massmediologo Klaus Davirivolge al Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio e a tutti gli amministratori calabresi.

“Esiste infatti una Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale – precisa Davi - che ha il fine di “salvaguardare gli elementi e le espressioni del Patrimonio Culturale Immateriale, promuovere (a livello locale, nazionale e internazionale) la consapevolezza del loro valore in quanto componenti vitali delle culture tradizionali, assicurare che tale valore sia reciprocamente apprezzato dalle diverse comunità, gruppi e individui interessati e incoraggiare le relative attività di cooperazione e sostegno su scala internazionale” che tra gli ambiti del patrimonio immateriale riconosce ufficialmente le arti dello spettacolo”. “Grazie all’impegno di altre regioni sono state riconosciute in passato usanze, canti e riti che fanno parte della tradizione del territorio come il Canto Sardo per la Sardegna o l’opera dei pupi per la Sicilia”. “Esiste un presidente della commissione italiana che si può incontrare per incardinare la candidatura. Sarebbe un traino straordinario – conclude il massmediologo - per l’immagine della Calabria tutta nel mondo. Come diceva  Paolo Mieli al TGR Calabria “è un crimine non andare in Calabria”. Un peccato , aggiungiamo noi, non valorizzarne le eccellenze”.