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VILLA SAN GIOVANNI Inchiesta Fata Morgana: i Democrat in Consiglio Comunale chiedono chiarimenti politico-amministrativi

  • Categoria: Politica

Aula Consiliare Villa San GiovanniAula Consiliare Villa San GiovanniNon è di certo quella del Consiglio Comunale la sede per offrire giustificazioni al proprio operato sotto il vaglio degli organi inquirenti; le sedi opportune sono altre ed il Partito Democratico ed il suo Gruppo Consiliare intendono attenersi pienamente alle regole dello stato di diritto, al rispetto delle garanzie per i singoli cittadini coinvolti, al principio della presunzione di innocenza. Al Sindaco ed alla sua famiglia esprimiamo umana vicinanza e considerazione per il difficile momento che stanno attraversando e, contestualmente, manifestiamo massima fiducia nell’operato della Magistratura che siamo sicuri saprà addivenire a pronunciamenti che non lasceranno ombra di dubbio, indipendentemente dall’esito processuale.

E’, invece, il Consiglio Comunale la sede - non l’unica, va precisato - per i chiarimenti politico-amministrativi, ed in tal senso proprio tali chiarimenti, sino ad oggi, sono colpevolmente mancati in ordine alla vicenda dell’ipotizzato coinvolgimento del Sindaco di Villa e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale nella gestione degli atti amministrativi che sarebbero stati posti in essere per la nuova apertura della “Perla dello Stretto” e delle dinamiche occupazionali all’interno dello stesso Centro che - per come emergerebbe dai diversi articoli di stampa apparsi, a più riprese, su tutti i quotidiani e giornali on line - invece di essere lasciate al libero gioco della domanda e della offerta, secondo principi autenticamente meritocratici e di libero mercato, avrebbero visto il coinvolgimento improprio di soggetti che nulla – almeno formalmente – avrebbero a che fare con le compagini imprenditoriali coinvolte.
Caro Sindaco, questi chiarimenti politico-amministrativi - lo ribadiamo con forza - non sono, purtroppo, giunti, né nell’immediatezza dei fatti né, tantomeno, nei giorni successivi, nonostante la Città lo meritasse! Era suo preciso dovere provvedere a farlo! Non tanto e non solo oggi, a distanza di più di 10 giorni dalle prime note comparse sugli organi di stampa che, mai smentite, hanno turbato l’intera cittadinanza diffondendo notizie sulle presunte perquisizioni presso il suo domicilio, presso la Casa Comunale, su presunti sequestri probatori di documenti, sulla presunta informazione di garanzia a Lei notificata per voto di scambio.
A fronte di questo vero e proprio terremoto politico ed amministrativo (a questo, infatti, vorremmo attenerci, senza entrare indebitamente nel merito di indagini ancora in corso e che speriamo vedano, al più presto, stralciata la Sua posizione, perché estranea ai fatti contestati) Lei, la Sua Giunta, la Sua maggioranza consiliare, avete contribuito, con il passare dei giorni, a strutturare un silenzio istituzionale assordante, rotto, evidentemente, dai rumors dei tanti interrogativi dei cittadini cui non è giunta, però, alcuna rassicurazione dal Primo Cittadino. E, nel caso concreto, non è invocabile la riservatezza su indagini ancora in corso, in quanto la prassi della pubblicazione, a tutti i livelli mediatici, dei brogliacci delle intercettazioni contenute nei primi atti formali e pubblici della Magistratura, avrebbe - da subito - imposto un chiarimento politico da parte Sua. Lei stesso Sindaco - nell’ultimo Consiglio Comunale - ha, infatti, invocato e rivendicato un rapporto “politico e di consenso diretto e privilegiato con i cittadini”, senza mediazioni partitiche, senza filtri formali, ma incline ad un intervento diretto sulla stampa, sui social, per informare in tempo reale la cittadinanza in ordine al lavoro dell’amministrazione, alle emergenze contingenti.
Ebbene, perché questo modus operandi, proprio in occasione di un’emergenza vera che rischia di stravolgere in nuce, alla radice, la sua sindacatura non è stato fatto? 
Nessun Suo intervento, nessuna nota politica o stampa, nessun post Facebook, come se la Città – attonita – non dovesse avere compiuta contezza di quanto accaduto. La sua maggioranza ha continuato nelle attività ordinarie come se non ci fosse nulla di nuovo, senza offrire, appunto, chiarezza politica, senza rassicurare sulla agibilità democratica degli organi rappresentativi cittadini.  Questo silenzio, tale cappa di incertezza e la evidente carenza di serenità che ne discende, non ci consentono, nello specifico, di approcciare questo Consiglio – che ha ad oggetto questioni complesse e dirimenti come il bilancio preventivo e la programmazione per il biennio 2016-2018 – come un Consiglio “normale”, come una adunanza di prospettiva e di rappresentazione di un progetto di governo della Cosa Pubblica che appare, al momento, fortemente compromesso dall’emergere di livelli impropri di interlocuzione privilegiata, di intermediazioni irrituali nelle assunzioni, di una zona grigia fatta di relazioni inopportune che nulla hanno a che fare con il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione. A questo punto, stante tali evenienze, il Gruppo Consiliare del P.D., sostenuto dal Circolo del Partito Democratico Villese, si è, preliminarmente, determinato nell’essere presente all’odierna seduta consiliare e nel rimanervi per tutta la durata dei lavori stessi, assicurando, in tal modo, la rappresentanza di tutti quei cittadini che ancora oggi attendono sgomenti una risposta, netta e trasparente, dell’estraneità del Primo cittadino in merito ai fatti contestati.
Parimenti, il Gruppo Consiliare, non potendo entrare nel merito degli argomenti odierni con la necessaria serenità propria di chi deve adoperarsi per ricercare le giuste scelte di indirizzo politico della collettività, si trova nella oggettiva costrizione di dover votare “NO” a tutti i punti posti all’ordine del giorno; tutto ciò, per stigmatizzare il deficit di chiarezza e di trasparenza politica di un’Amministrazione che, come se il “terremoto” riguardasse altri, senza un preciso passaggio politico e pubblico, ci chiede oggi di pronunciarci sul futuro di Villa delineato da un bilancio, da una programmazione, da una organizzazione, da un blocco sociale sul quale, ad oggi, sembrerebbero pesare non poche ombre. Va, tuttavia, maggiormente chiarito il significato del dissenso sopra accennato il quale non può che avere un valore squisitamente politico, naturale conseguenza dello stato in cui si è chiamati a svolgere i lavori dell’odierna adunata consiliare, a causa del voluto assordante silenzio che accompagna ed avvolge il macigno giudiziario a cui la città viene accostata. Da ultimo, non possiamo sottacere di fronte alla mancata presa di posizione in merito alla presente vicenda di quanti, in seno alla maggioranza consiliare, avevano primario dovere di intervento, e segnatamente: le istituzioni rappresentate dalla figura del vice-sindaco e del capogruppo di maggioranza, i quali hanno consapevolmente rinunciato all’esercizio del proprio ruolo politico nei confronti della cittadinanza e dell’intero consiglio comunale, scegliendo di non spendere alcuna parola in merito. 
Infine, ai silenti componenti della maggioranza consiliare, vorremmo porre un interrogativo, con una sollecitazione alla riflessione e alla consapevolezza: Oggi, con quale spirito ciascun consigliere comunale potrà dirsi sereno nell’affrontare questo delicato Consiglio? Ad esprimersi con un voto positivo ed acritico (che richiederebbe qualcosa di assimilabile ad un vero e proprio ‘atto di fede’ sulla persona del Sindaco) in un tale frangente di incertezza?

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico
Cosimo Emanuele Freno
Filippo Bellantone
Francesco Idone