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VILLA Consiglio Comunale: l'inchiesta "Fata Morgana" accende il dibattito, l'opposizione chiede chiarezza. Messina: parlerò nelle sedi opportune

  • Categoria: Politica

Villa - I lavori del Consiglio ComunaleVilla - I lavori del Consiglio ComunaleÈ un consiglio comunale particolarmente atteso quello che si è tenuto venerdì sera al palazzo municipale, e a dimostrarlo non c’era soltanto una non indifferente presenza dei cittadini villesi, giunti in numero insolito ad affollare l’aula consiliare. Dopo le battute iniziali della Presidente Liberto, la quale ha ricordato in apertura la morte del politico Marco Pannella e ha espresso la solidarietà dell’Amministrazione al Presidente del parco dei Nebrodi Antoci, la parola è passata, come di rito, al sindaco Messina, il quale è entrato subito nel vivo del dibattito che ha richiamato tanta attenzione.

“Immagino che attendiate delle comunicazioni da parte mia in merito a quanto è avvenuto in questi giorni” esordisce il primo cittadino, “ritengo che nel corso del consiglio si aprirà un dibattito e naturalmente avremo modo, qualora lo riteneste necessario, di approfondire l’argomento. Da questo punto di vista” continua “la mia comunicazione ufficiale è di assoluta e totale fiducia nei confronti della Giustizia e delle Forze dell’Ordine, che stanno valutando il mio operato nell’ambito di questa vicenda a voi nota”. Sobrio e ponderato il suo intervento, a cui fa seguire immediatamente la consueta sintesi del lavoro svolto dall’Amministrazione durante il mese trascorso dall’ultimo consiglio: i progetti con RFI (riguardanti il miglioramento della mobilità nello Stretto, la riqualificazione del lungomare e il mascheramento della variante di Cannitello, con nuove idee per le aree che si andrebbero a creare), la mobilità in deroga, la collaborazione con l’ArpaCal (a proposito dell’impianto di depurazione), i finanziamenti per le politiche del lavoro, e altri ancora.

È proprio a questo punto, quando la riunione dovrebbe entrare nel vivo, che prende la parola dapprima il Consigliere Morgante (Cittadini Responsabili - Comunità), il quale propone di occuparsi e discutere solo dei punti strettamente legati al bilancio e rimandare i restanti ad un altro consiglio (proposta respinta con votazione) e, di seguito, Cosimo Freno (Villa Bene Comune): “La città vuole delucidazioni e chiarezza” spiega subito il Consigliere del PD, “ci avete risposto con un silenzio assordante. Le sedi opportune per la discussione delle indagini sono altre e il PD vuole esprimere la sua vicinanza al sindaco Messina e alla sua famiglia, per il delicato momento attraversato” ci tiene a precisare, ma continua affermando come sia invece sede del consiglio trattare i “chiarimenti politico-amministrativi” che riguardano la vicenda che ha interessato l’apertura della Perla dello Stretto e, soprattutto, delle “dinamiche occupazionali” all’interno della stessa. L’accusa mossa al sindaco e a tutta la maggioranza resta, per il PD, l’assenza di spiegazioni e risposte. L’ “assordante silenzio”, più volte citato, che ha seguito il “terremoto politico e amministrativo” porta l’intero Gruppo Consigliare del PD “all’oggettiva costrizione di dover votare no a tutti i punti posti all’ordine del giorno”.

Di natura simile, se non ancora più determinata, l’intervento della capogruppo Silvia Lottero, la quale chiede, dopo un breve preambolo, al primo cittadino “un atto di grande coraggio. Quale? La decisione di questo spetta solo a lei”. Un sottinteso fin troppo chiaro. Tali interventi, di certo non inaspettati ma comunque di forte risonanza, trovano subitanea risposta nelle parole del capogruppo alla maggioranza Liz Ciccarello, del Consigliere Giovanni Siclari e dell’Assessore Rocco Cassone, che all’unanimità, e parlando anche per i colleghi, esprimono la loro solidarietà nei confronti del sindaco e la fiducia nella Magistratura, sottolineando come questa vicenda “sia di carattere sovra comunale e provinciale”. Non meno repentinamente giunge il discorso del sindaco stesso, a tratti commosso e provato dalla vicenda, soprattutto per le ripercussioni che essa gli ha certamente portato nella sfera più intima e personale. “Ringrazio tutti per la vostra vicinanza, anche i Consiglieri del PD. Ho chiesto rispetto, in questa vicenda, non per la persona di Antonio Messina, ma per la figura del sindaco. Sono obbligato a chiedere scusa, ma alla mia famiglia soprattutto, alla quale ho tolto tutto in questi venti anni che ho speso nell’occuparmi di politica, facendolo a tempo pieno per la città. Ho ancora intenzione di farlo, se la città e i suoi abitanti vorranno continuare a darmi fiducia. Non ritengo di dover dare ancora spiegazioni, poiché vi sono indagini in corso. Voglio operare in maniera serena e costruttiva, da buon sindaco, perché è questo che chiede la città. Ulteriore chiarezza sarà data nelle sedi opportune”.

Non si sedano, comunque, gli animi dei consiglieri dell’opposizione, che pure nel corso della discussione dei punti all’ordine del giorno ribadiscono come la mancata partecipazione renda questo “un consiglio comunale zoppo”, riaprendo il dibattito prima affrontato. Ma lo scontro sembra aver perso la verve iniziale o, forse, è già stato detto quello che si poteva dire. Quale che sia, è compito di altri stabilire il giusto epilogo di questa vicenda.

Serena Bergamin