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Non è punibile cronista che riporta fedelmente atti giudiziari

1 Ossigeno-per lInformazione1 Ossigeno-per lInformazioneLa Quinta sezione della Cassazione ha riconosciuto l’esercizio del diritto di cronaca a giornalista e direttore del “Messaggero” “In tema di diritto di cronaca giornalistica, la verità della notizia mutuata da un provvedimento giudiziario sussiste qualora essa sia fedele al contenuto del provvedimento stesso”: con questa motivazione il 13 dicembre 2016 la Quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha assolto i giornalisti del Messaggero Corso Viola di Compalto e Virman Cusenza (direttore del quotidiano romano), querelati da un dirigente della Polizia, Moreno Fernandez, già capo della Digos in Umbria, sotto inchiesta nel 2013 per “aver portato avanti indagini parallele e illegali”. La Corte ha condannato il querelante a pagare le spese e a versare duemila  alla Cassa delle ammende.

In sostanza, se la notizia è ricavata da un atto giudiziario ed è scritta senza forzarne senso, contenuto e forma il giornalista ha esercitato il diritto di critica e dunque non è punibile. D’altronde, si legge ancora nella sentenza, non si può chiedere al giornalista “di dimostrare la fondatezza delle decisioni assunte in sede giudiziaria, tenuto conto, altresì, che il criterio della verità della notizia deve essere riferito agli sviluppi di indagine ed istruttori quali risultano al momento della pubblicazione dell’articolo”. L’azione legale era stata promossa per due articoli pubblicati a giugno 2013. Gli articoli davano conto delle iniziative giudiziarie in corso contro il dirigente di polizia a proposito di intercettazioni effettuate in modo irregolare. Il Gup aveva dichiarato il non luogo a procedere affermando che il fatto non costituisce reato in quanto avevano esercitato correttamente il diritto di cronaca.

La decisione veniva impugnata da Moreno Fernandez davanti alla Cassazione, la quale non solo ha confermato la decisione del Gup, ma ha condannato il poliziotto a pagare le spese processuali e a versare duemila euro alla Cassa delle ammende. I giudici di legittimità hanno scritto che il giornalista ha riportato “con moderazione, senza interpolazioni, o enfatizzazioni l’oggetto e la natura delle contestazioni” mosse al dirigente della Polizia di Stato.

tratto da Ossigeno per l’Informazione di Giuseppe Federico Mennella