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BAGNARA CALABRA Don Ciccio Gioffrè, l'uomo del tabernacolo

Don CiccioDon CiccioDon Ciccio Gioffrè ha segnato la storia della comunità cittadina in tutte le sue dimensioni. Uomo di fede, ministro dell’Eucarestia, professionista serio e geniale, padre attento alla figliolanza e sposo devoto ha attraversato la storia dell’Azione cattolica, della comunità civile ricoprendo cariche diverse.

Io, però, vorrei raccontare l’uomo del tabernacolo. Sì, perché don Ciccio era solito sostare in preghiera ai piedi dell’altare acanto alla lucina che segna la presenza di Gesù Eucarestia e amava sottolineare che, passando davanti ad una chiesa, bisognerebbe fermarsi, sostare e pensare al tabernacolo perché lì c’è Gesù che parla. Don Ciccio era un contemplativo militante, si nutriva di preghiera per essere testimone.  E’ stato un testimone credibile perché ha vissuto il Vangelo incarnandolo nella sua quotidianità; uomo fermo nelle scelte e coraggioso poiché possedeva il coraggio che nasce dall’avere fede, dalla fiducia.

Don Ciccio ha posto al centro della propria vita Dio, ha saputo dissetarsi alla sorgente dell’Amore, non si è accontentato di bere alle pozzanghere della vita e quell’Amore lo ha riversato nel servizio alla chiesa, nel cammino condiviso con la sua sposa e con i suoi figli e nell’incontro col suo prossimo. Conoscerlo per me è stato un privilegio e un onore che oggi diventa una responsabilità perché l’incontro con una persona così trasforma la tua vita. Arrivederci amico saggio, grazie per aver avuto sempre una parola illuminata per me.

Roberta Macrì