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Tra una sentenza e l’altra: cosa si muove a Bagnara?

  • Categoria: Politica

Bagnara CalabraBagnara CalabraLa prima sentenza ha decretato che gli ex amministratori, oggetto di proposta d’incandidabilità da parte ministero degli interni- compreso Cesare Zappia -, possono ricandidarsi. Questo fatto, a mio avviso, cambia di molto lo scenario che, fino a un attimo prima dalla pronuncia, si prospettava a Bagnara. In una precedente riflessione (Chi sperava di vincere facile, adesso, si deve rassegnare a tirare fuori gli attributi) scrivevo della sicura voglia di rivincita del gruppo formato da Zappia e compagni che, in verità non sono i soli, procedono per adesso in ordine sparso. Quindi ipotizzavo che i nostri non avrebbero, facilmente mollato la presa. Senza di loro molte sarebbero state le liste, che avrebbero tentato la scalata al palazzo S. Nicola.

Forse anche all’interno del vecchio gruppo c’è stata, e forse ancora c’è ancora, la tentazione di qualcuno di formare una nuova lista senza l’appoggio di tutti i passati compagni di legislatura (leggi sindaco delle frazioni; Giuseppe Careri docet). Attualmente, così sembra- e non so fino a quando-, gli ex continueranno per strade distinte cercando improbabili sponde: a destra e/o a sinistra e/o nella società civile (leggi associazioni), nella speranza di liberarsi di compagni di viaggio, un tantino ingombranti e immaginando, così, di ritrovare una purezza perduta. Verginità perduta, di cui ognuno dà responsabilità, in un gioco delle parti tutto politichese, all’altro già compagno di tragitto. Alla fine di tutto, sono sicuro, se vedranno una lista concorrente competitiva, troveranno, i nostri, un’intesa (Cesare non mollerà se lo conosco bene) e faranno fronte comune. La lotta a due, all’interno di questo schieramento, si sposterà, allora,verso la selezione di chi dovrà rappresentarci nella città metropolitana nel caso, spero proprio di no, la lista sia vincente. Quanto inciderà la prima sentenza sull’affermazione elettorale dei nostri. A mio avviso non molto. Atteso che solo l’uno o il due per cento degli elettori è andato a leggere fra le righe del dispositivo. E atteso che, anche se lo avesse fatto, non credo cambierebbe facilmente l’orientamento verso cui è indirizzato. Importante, invece, è la seconda pronuncia sullo scioglimento nel caso in cui sarebbe favorevole ai nostri e, nell’ipotesi in cui, sarebbero loro a dovere gestire le nuove elezioni comunali. 

**A dire il vero sulla gestione post- commissariale non so un accidente di niente e, quindi, aspetto di saperne di più per commentare.**

In questo caso il beneficio elettorale sarebbe per loro, com’è naturale, notevole. Quanto vale, elettoralmente, il suddetto schieramento? Nelle ultime elezioni hanno preso più del 50% dei voti. Circa 3500 su 6850 votanti. Al presente, avendo perso qualche pezzo pregiato e tenendo conto di una fisiologica defaillance, soprattutto al centro dell’elettorato bagnarese, sicuramente di meno. Capisco di semplificare troppo. E devo dire che, in effetti, si vedono nel gruppo, di cui sopra, spaccature anche molto difficili da ricomporre. Questo fatto se certificato e duraturo, potrebbe cambiare completamente la mia disamina, che da lontano non può essere molto precisa basandosi solo sull’intuito, sull’esperienza, ma non sulle necessarie informazioni da elaborare. Comunque, una cosa è certa, anche se i vecchi amministratori si presentassero, compatti resterebbero, a mio modesto avviso, più di 4000 voti da distribuire al resto della compagnia. Partendo sempre dalle ultime elezioni, le due liste, che si sono opposte a Zappia, hanno preso in totale 587+2607=3189 voti. Oggi sicuramente i suffragi in libera uscita, per tutto quello che ho scritto sopra, più qualche altra assenza, di cui non mi va di scrivere, sarebbero molti di più. Sicuramente più di 4000, cioè la maggioranza, come ho compilato prima. A questo punto qualcuno potrebbe dire che è fatta. Invece non è proprio così. Questo perché il fronte, che si dovrebbe opporre a Zappia, non si è ancora definito e non è facile che trovi la quadra.

Tante le difficoltà da superare.

Eccone alcune:

  1. Voglia di protagonismo di alcuni;
  2. Rivalità e personalismi, che portano a non sposare un progetto, anche temporaneo (rotto il meccanismo dopo qualche anno, tutto potrebbe mettersi in discussione incluso un rinnovamento totale), se utile alla causa;
  3. L’essere capaci di decidere per una scelta, condivisa, per il leader da presentare come candidato Sindaco indirizzata verso chi abbia competenze e capacità manifeste;
  4. Riuscire a superare antichi e nuovi pregiudizi verso persone, che dovrebbero assumersi l’onere di scendere nell’agone della competizione elettorale.

A parole molti sembrano avere pronta una lista da sottoporre al vaglio degli elettori, ma poi quando sarà il momento, tante saranno le defezioni se ci sarà da impegnarsi seriamente e/o anche di lottare; Quindi, anche se sulla carta si potrebbe immaginare di avere la capacità battere gli ex rompendo un circuito, o cortocircuito che dir si voglia, vedo la strada ancora in salita per chi vuole, io mi annovero fra questi, imporsi democraticamente verso i già amministratori. Le cose avventate che non condivido, cari amici di cordata, sono: sottovalutare l’avversario politico e/o demonizzarlo (non mi piacciono per niente alcune cose offensive che leggo contro gli ex) facendo della contesa politica un fatto personale.

P.S. Deve essere, sempre, l’elettore a scegliere cosa vuole. Commissari prefettizi e/o altre soluzioni forzate non servono alla popolazione bagnarese, che necessita di una pacificazione- che porti maggiore serenità-, e di  un serio rilancio socio economico mediante la partecipazione di tutti i cittadini.

Giuseppe Barbara