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Chiusura al traffico mezzi pesanti ponte Allaro, ecco l'opinione della CISL

Ponte AllaroPonte AllaroLa notizia della chiusura al traffico pesante sul ponte che unisce le due sponde del fiume Àllaro, con ordinanza n.121/2018 del 31/08/2018 dell’ ANAS è per noi una notizia annunciata e purtroppo temuta anche dagli abitanti, soprattutto quelli residenti della sponda a nord dello stesso. Questa notizia oltre a generare per la popolazione rabbia, paura e disorientamento, contribuisce ad infliggere ulteriore danno all’economia di un territorio già devastato da trascuratezza e incuria.
 
La gente comune, si domanda come mai in quasi tre anni dalla sua parziale interdizione al transito veicolare, dovuta alle conseguenze della violenta alluvione del novembre 2015, nulla sia stato fatto per ripristinare un’opera infrastrutturale di tale importanza strategica. Quanto sopra, soprattutto in considerazione del fatto che lungo quel tratto di viabilità non sono presenti valide soluzioni alternative alla circolazione del traffico locale e dei mezzi pesanti. L’ordinanza dell’ANAS indica in maniera genericamente superficiale, che «per i veicoli in direzione nord è previsto l’itinerario alternativo con avvio a Locri, percorrenza delle strade statali 106 Var/B e 682 Jonio-Tirreno con immissione in A2 Autostrada del Mediterraneo fino allo svincolo di Lamezia Terme e percorrenza delle statali 280 Dei Due Mari e statale 106 Var/A. Mentre per i veicoli diretti verso Reggio Calabria si potrà effettuare il percorso inverso» Ora, volendo tralasciare ad altre valutazioni ed interventi, l'analisi storico/politica degli eventi e delle relative responsabilità, la FNS CISL non può esimersi dal porre l'attenzione sulle complicazioni ed i tempi non sostenibili per la gestione del soccorso tecnico urgente nei territori interessati dagli effetti di tale ordinanza.
 
Pertanto nell’auspicare un pronto ed efficace intervento risolutivo da parte dei gestori di tale importante arteria e di tutte le Amministrazioni ognuno per la parte di rispettiva competenza, si richiede di porre in essere ogni utile iniziativa al fine di evitare ingiustificati ritardi e/o contrazioni nell’erogazione del servizio di soccorso alle popolazioni già fortemente disagiate da tale provvedimento che comunque denota la carenza e lo stato di abbandono delle strutture ed infrastrutture della nostra terra. Alla luce delle forti preoccupazioni fin qui rappresentate, la scrivente chiede di prendere in considerazione, anche se in via strettamente provvisoria, idonee soluzioni alternative, come ad esempio quella di estendere l’operatività dei confini territoriali dei Comandi di Vibo Valentia e Catanzaro sollecitando la urgente risoluzione definitiva, soprattutto per tutti i disagi alla popolazione ed alla economia dell’Alto Jonio reggino.