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Anche Silvana Ruggiero (AGESS) sostiene la petizione per l'apertura di una Unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile in Calabria

  • Categoria: Sociale

Silvana RuggieroSilvana RuggieroIn questi giorni ho ricevuto da una dottoressa in neuropsichiatria infantile che segue i miei figli, una petizione da firmare per rivendicare che in Calabria non esiste una unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile. Non potevo solo firmarla ed attendere che le rose diventino blu per avere riscontri da parte del Ministero della salute in merito, non che con questa mia esternazione le cose si velocizzano o si prendono più in considerazione, ma come nel pacchetto delle sigarette si mettono immagini drammatiche sui danni del fumo, forse e dico forse, la testimonianza di chi paga in tempo, sacrifici e denaro la mancanza di questo tipo di unità sanitaria per i minori, si prende più coscienza del problema.

Questa carenza incrementa l’esodo fuori regione degli ammalati o bisognosi di cure e controlli che non solo gravano già deflattivo bilancio economico della sanità calabrese ma anche sulle spalle dei genitori, costretti a lunghi viaggi anche per brevi degenze. L’unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile più vicina alla nostra regione è quella presso il Policlinico Universitario di Messina, ma dire più vicina non vuol dire con meno disagi, perché ragazzini che devono ricevere cure o anche un controllo periodico ed abita a Cosenza, Crotone, Longobucco e comunque a chilometri di distanza considerevoli sono sottoposti a stress fisico per la lontananza che richiede comunque una partenza quasi all’alba per poter giungere al nosocomio messinese in un orario consono anche per un prelievo di sangue. Senza dimenticare che al percorso stradale c’è anche quello via mare, insomma ragazzini e genitori gravati sicuramente da non pochi affanni. La mia storia è testimonianza oculare che quando un ragazzino è affetto da patologie gravi o comunque particolari, tali da dover necessitare del trasporto con ambulanza, il disagio aumenta, perché ci si assume anche il costo dell’ambulanza che privatamente la famiglia deve chiamare e pagare! Cito una frase detta dal Commissario Scura ad una intervista pubblicata sul quotidiano “Cronache delle Calabrie”, asserisce “ …se ogni cittadino trova nel suo ospedale la risposta ai suoi  problemi non diverrà un emigrante ma resterà a curarsi nella sua regione rafforzandone l’autorevolezza”, parole che noi calabresi non avremmo saputo dire e/o considerazioni che non avremmo saputo fare, meno male che ci hanno mandato questo luminare che ha svelato che Gesù Cristo sulla croce non è morto di freddo! Ecco, quando si fanno simili affermazioni, vuol dire che di argomenti c’è ne sono pochi da affrontare, lo stesso vale quando lo stesso Dott. Scura afferma che una parte delle colpe per come è ridotta la sanità calabrese è anche dovuta alla rassegnazione dei calabresi! Qui le dò ragione, è vero, siamo rassegnati ad anni di inefficienze in campo sanitario, di vessazioni commissariali che oltre a creare confusione ed a chiudere ospedali come lampadine non abbiamo tratto nessun beneficio! Per rincuorarci ed avere un effetto placebo contro l’indignazione, dobbiamo guardare al contrario la classifica su tutti i fronti sanitari!

Si possono firmare milioni di petizioni, ma sappiamo bene che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, la Calabria ha diritto alla dignità sanitaria, i malati calabresi ed in questo caso i bambini calabresi hanno il diritto di non sentirsi bambini ammalati di serie B! Fermate le emigrazioni della salute! Ministra Lorenzin se vuole c’è lo terremo ancora un po' il suo Commissario, magari come ospite, accetteremmo anche un “sanità day for Africa”…non ci offenderemmo , ma la prego ci dia un sistema sanitario degno di questo nome, metta fine a questi esodi della salute, la salute non deve emigrare, la dignità non deve emigrare, i nostri piccoli cittadini sono uguali a tutti i bambini del resto d’Italia!