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BAGNARA Musica oltre le barriere: concerto di benvenuto dell’Orchestra di Fiati per i ragazzi della Casa di accoglienza

  • Categoria: Sociale

Concerto in PiazzaConcerto in PiazzaSe ci fossero ancora dubbi sul potere della musica di aggregare, di stimolare e fare riflettere,  di coinvolgere ed integrare, beh, ieri sera a Porelli, il concerto dell’amicizia, voluto fortemente dal Maestro Vincenzo Panuccio per dare il benvenuto ai ragazzi del Centro di accoglienza, ha convinto anche chi, forse ancora, non era cosciente della forza dirompente di un linguaggio universale e senza confini. La musica che spezza convenzioni, giudizi e pregiudizi, che rimuove distanze e che se ne frega di barriere e limiti. La musica che fa vacillare leggi e trattati, normative e disposizioni, la musica che prende corpo e colore, e mischia le carte in tavola.  Non c’è bianco e non c’è nero, non c’è razza o nazionalità, non c’è cultura o provenienza, storia o tradizioni, c’è un unicum che diventa corale quando i componenti dell’Orchestra di Fiati Città di Bagnara, suonano assieme ai minori del Centro.

La gioia e il sorriso dei piccoli musicisti, la consapevolezza dei più grandi, e gli applausi del pubblico, hanno ripagato chi, in questi mesi, è arrivato in punta di piedi e ora gestisce un Centro che potrebbe essere l’avanguardia dell’integrazione in Calabria, e modello per esperienze e progetti da avviare in altri comuni italiani. Un quartiere, quello di Porelli, e una cittadina, ma su questo non c’era alcun dubbio, che come sempre, quando c’è da dare il proprio contributo, non si tira indietro e va oltre e con grande generosità, in silenzio, e senza post su facebook, interagisce con i volontari che gestiscono il Centro.

Concerto in Piazza - aConcerto in Piazza - aA confermare tutto questo Piero Furfaro, responsabile della Casa di accoglienza, che dopo aver ringraziato il Maestro Panuccio e ricordato l’unico inconveniente negativo avvenuto nei giorni immediatamente prima dell’apertura del Centro, ha parlato di Bagnara come “città accogliente e dal cuore grande”. E nel ribadire che fin da subito la solidarietà è stata tanta  ha spiegato che: “nel portare avanti il nostro lavoro non abbiamo grandi pretese, l’unica pretesa è quella di fare educazione, che per noi significa tirare fuori da ognuno la parte più bella, ed è ciò che proponiamo qui stasera, facendo musica, e condividendo con tutti voi questo bellissimo momento. Nonostante il poco tempo a disposizione per provare – ha concluso - ho visto tanti volti sorridenti, e non c’era alcuna differenza, non c’era presunzione, non c’era niente, c’era solo la musica e la voglia di stare insieme”. 

Carmelo Tripodi