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SCILLA Ex Ospedale Scillesi d'America: ecco le proposte del Comitato "Costa Viola"

  • Categoria: Sociale

I manifestanti a ScillaI manifestanti a ScillaDiamo merito al Sindaco Ciccone non solo di aver accettato l'incontro con il Comitato, ma soprattutto per aver detto di fare sue le nostre proposte relative alla Casa della Salute. E’ insisto in noi ed anche il Sindaco ne è d’accordo, un ultima resistenza e lotta per mantenere il nosocomio “Scillesi d’America” come ospedale, ma se il suo destino è irrimediabilmente segnato e quindi verrà riconvertito in Casa della Salute, abbiamo presentato un progetto i cui punti fondamentali (oltre il potenziamento di altri ambulatori specialistici) sono i seguenti:

La Casa della salute deve, garantire la continuità assistenziale e terapeutica per 24 ore e sette giorni su sette; assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda; promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini, soprattutto delle loro Associazioni, assicurando forme di gestione sociale; ricomporre le separazioni storiche esistenti tra le professioni sanitarie, realizzare concretamente l’attività interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, terapisti e di integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali; sviluppare programmi di prevenzione per tutto l’arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini; sviluppare, tramite il distretto, rapporti di collaborazione con l’ospedale di riferimento sia per l’interdipendenza tra cure primarie, cure specialistiche e diagnostica strumentale che per la definizioni di protocolli per accessi e dimissioni programmate; la Casa della salute non deve essere a parole “un modello di riorganizzazione della medicina territoriale”, ma deve rappresentare un’idea, un’opportunità, per mettere al centro di tutto il bisogno forte dei cittadini di avere la certezza delle cure nonché la continuità della assistenza, insomma di una medicina vicina ai cittadini, accessibile e fruibile! Se la  Casa della salute nasce per unire in un unico centro le prestazioni attualmente fornite dai medici di famiglia, dai pediatri, dagli specialisti ambulatoriali, dalla guardia medica e dall’insieme dei servizi socio-sanitari per le tossicodipendenze, la salute mentale, l’assistenza domiciliare, la prevenzione, i consultori, le invalidità civili e così via, può veramente divenire un secondo pilastro, una ulteriore certezza per i cittadini di una sanità pubblica, perché se vengono rispettati senza trucchi e senza inganni le vere finalità della Casa della salute, avremmo sul territorio una struttura la cui immagine, agli occhi del cittadino, deve essere in grado di reggere il confronto con l’ospedale e diventare progressivamente un riferimento credibile;

  • Tra i principali vantaggi che la nuova organizzazione offre c’è sicuramente quello di avere un unico luogo, ben identificabile e vicino a dove vivono i cittadini, nel quale trovare tutte le risposte ai bisogni di salute che possono essere fornite fuori dall’ospedale. Tra queste, l’attivazione di programmi di prevenzione e promozione della salute e lo sviluppo di percorsi di cura per le patologie croniche.  Con la Casa della Salute a nostro parere si realizzano altri due importanti obiettivi: da una parte l'integrazione con l'ospedale, soprattutto in relazione alle "dimissioni protette" del paziente, dall'altra la promozione di una medicina "di iniziativa", basata sull'offerta attiva di servizi a particolari categorie di cittadini e sulla partecipazione dell'utente alle scelte di cura e assistenza da tutti i professionisti.
    • La casa della salute in particolare dovrebbe configurarsi: (programmazione dei servizi e valutazione dei risultati) nei vari presidi e servizi, con la costituzione di comitati di garanzia e di vigilanza/controllo, formato anche dai cittadini; come un insieme di attività organizzate e integrate tra loro, in cui si realizzano nel concreto presa in carico del cittadino, promozione della salute e addestramento dei pazienti e loro famiglie alla pratiche di autogestione delle cronicità; Un sistema organizzativo che rende possibile realizzare un’assistenza domiciliare multidisciplinare (MMG, specialisti ambulatoriali, infermieri, personale della riabilitazione, assistenti sociali ecc.) e definire protocolli assistenziali condivisi che garantiscano continuità tra assistenza ospedaliera e territorio, interventi incentrati su appropriatezza, efficacia e umanizzazione delle cure in cui anche la partecipazione dei cittadini alla definizione dei bisogni e alla valutazione dei risultati è garantita attraverso procedure certe, codificate e periodicamente verificate; Come un  punto d’incontro più prossimo tra il cittadino ed il sistema organizzativo del Distretto Socio-Sanitario.

Le funzioni e quindi le attività da collocare nella sede sono diverse: alcune di natura amministrativa, altre di natura sanitaria ed altre di natura sociale.

Esse possono essere aggregate in 4 aree principali a diverso grado di complessità: Area dell’accesso: FRONT OFFICE. Nella posizione di più facile accesso sono collocati gli Sportelli integrati della sanità e dell’assistenza sociale, gli Sportelli CUP ed il PUA. Area dei Servizi Sanitari

Diverse sono le attività che afferiscono a tale area: attività di prelievo; assistenza infermieristica; attività di Medicina Specialistica; attività consultoriali; attività delle Cure primarie; attività assistenza protesica; attività di neuropsichiatria infantile; attività di Igiene

Area dei Servizi Sociali In tale spazio troveranno collocazione i servizi sociali dei Comuni che appartengono all’area del distretto e quindi del PdZ, rappresentando risposte ai cittadini in un'unica struttura. Infatti spesso i cittadini vengono “sbattuti” da un ufficio all’altro per trovare risposte ai loro bisogni, richiesta di ausili, richiesta visite domiciliari, ecc. Area delle attività Amministrative adibita proprio per il supporto delle attività sanitarie/sociali e  per il governo della struttura. A nostro parere la Casa della Salute può erogare, oltre ai servizi già esistenti di Dialisi e Procreazione Assistita, altri servizi ambulatoriali

come, oltre al Front-office ed il Cup: Consultorio familiare; Consultorio Ginecologico; Consultorio Pediatrico; Sala per la preparazione al parto; Sala infant massage; Ambulatorio di Igiene e Sanità Pubblica con relativi uffici; Punto Prelievi; Studi Medici Distrettuali; Ambulatorio Medicina Sportiva; Triage Cure Domiciliari.

Ambulatori di Medicina Specialistica: Otorinolaringoiatria; Oncologia; Allergologia; Odontoiatria; Oculistica; Cardiologia; Dermatologia; Ortopedi; Reumatologia; Neurologia; Urologia; Medicina del Lavoro; Ambulatorio di Fisiatria per visite pertinenti la protesica; Uffici amministrativi Disabili e Protesica; Ufficio Assistente Sociale Disabili, con la possibilità di usufruire del servizio di FKT per i disabili adulti che non possono frequentare centri convenzionati perché maggiorenni; Studi per l’attività di Neuropsichiatria Infantile; Ambulatorio di Consultazione Psichiatrica; Ufficio attività di inserimento lavorativo; Studio medico Igiene Pubblica; Uffici Ispettori di Igiene Pubblica; Ambulatorio Medicina visite fiscali; Ambulatorio di Geriatria; Ambulatorio attività infermieristiche

  • Anche la presenza di Assistente Sociale e le Assistenti Sanitarie.
  • Ulteriori servizi sanitari che la Casa dovrebbe offrire: «continuità assistenziale» (sette giorni su sette, 24 ore al giorno) da realizzarsi con il contributo delle «diverse figure professionali coinvolte (medici e infermieri in primis) attraverso forme di coordinamento oggi ancora difficili da realizzare e praticamente assenti»; «ambulatorio infermieristico»; «degenze territoriali (ospedale di comunità)», con alcuni posti letto destinati a «pazienti per stati patologici che difficilmente possono essere curati al domicilio, ma che non richiedono neppure un ricovero ospedaliero» (con infermieri presenti 24 ore su 24, con operatori socio-sanitari e con i medici di famiglia e gli specialisti che «secondo il bisogno» garantiscono la tutela medica); «attività specialistiche», svolte in ambulatori con aree e orari adeguati alle esigenze del bacino di utenza servito («utilizzando tanto gli specialisti convenzionati che quelli dipendenti dalla struttura ospedaliera»).
  • Chiediamo inoltre che la Casa della salute sia dotata di «tecnologie diagnostiche semplici (radiografie, ecografie, mammografie, spirometrie, prove da sforzo, ecodoppler)» che verranno utilizzate «dai medici di famiglia e dagli specialisti, o da tecnici di radiologia e da radiologi che fanno riferimento alla struttura con orari programmati».

Potrebbero essere ubicati anche gli uffici della direzione del Distretto Socio-Sanitario compreso il personale sanitario ed amministrativo in staff alla direzione, per una maggiore economicità.

Tra i servizi sanitari che questo Comitato indica come priorità assoluta è la presenza di un punto di soccorso mobile 118, dotato di personale medico a bordo presente 24 ore su 24, opportunamente collocato alla porta della Casa della salute.

Da non trascurare anche le «attività di prelievo», e le «attività di donazione del sangue con l’impegno e la partecipazione delle associazioni del volontariato».

La Casa dovrà poi ospitare un «ambulatorio di prime cure e per le piccole urgenze» sempre disponibile nelle ore diurne e un «ambulatorio dei medici di medicina generale» per tutti i medici ed i pediatri di libera scelta «che desiderano trovare nella Casa della salute lo spazio per i loro studi medici». Il Ministro precisa infatti che non è obbligatorio che tutti i medici di famiglia ed i pediatri di libera scelta dell’area territoriale di riferimento si trasferiscano nella struttura. A coloro che si renderanno disponibili la Casa offrirà però «ambulatori propri con sale di attesa, spazi per attività collegiali, servizi di segreteria, disponibilità di tecnologie diagnostiche e informatiche (telemedicina e teleconsulto), servizi d’informazione direttamente collegati con il Centro unificato di prenotazione (sportello), archivio informatizzato delle cartelle cliniche, ecc.». In ogni caso, la Casa della Salute «costituisce la sede del coordinamento per le attività comuni di tutti i medici di medicina generale, sia che operino esclusivamente all’interno sia che mantengano il proprio studio al di fuori della nuova struttura».

vAll’elencazione dei servizi afferenti all’area sanitaria, dovrebbero collocarsi quelli dell’area dei servizi socio-sanitari, tra questi si ritrovano:

  1. i servizi per le tossicodipendenze (Sert) «dotati di spazi autonomi ma coordinati con i servizi di cure primarie, i servizi sociali e le attività di auto aiuto»; i servizi di salute mentale «in coordinamento con le altre strutture di assistenza diurna per disabili e malati di mente»; i centri diurni che «svolgono attività di supporto assistenziale per persone non autosufficienti che di giorno non possono restare in famiglia» e che rappresentano «un anello fondamentale della rete territoriale di assistenza socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria»; i servizi di recupero e riabilitazione funzionale, chiamati ad operare «tanto per chi sia eventualmente ricoverato (per esempio in una residenza sanitaria assistenziale o in un hospice) che per le utenze esterne (il domicilio, casa di riposo)». Nella Casa, infatti, «può essere inserita» una residenza sanitaria assistenziale «dotata normalmente di un modulo di 20 posti letto». In tal modo viene ad essa garantito «un rapporto stretto con il complesso dei servizi sanitari e sociali collocati all’interno della Casa della salute o sul territorio di riferimento».

Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare integrata (ADI), il cui scopo è quello di proiettare le attività al domicilio anche per deistituzionalizzare il paziente, deve comunque avere come punto di riferimento per cure e prestazioni specialistiche a domicilio, la Casa della Salute, che appunto come sopra già detto, potrebbe dotarsi di una ventina di posti letto per meglio seguire il paziente cronico che per insorgenze di problemi di salute non può essere momentaneamente essere tenuto a casa, ma neanche essere ospedalizzato.

Proprio per l’assistenza domiciliare, la Casa della Salute potrà essere dotata (per approfondimenti, presa in carico, e valutazione delle condizioni salutari del paziente, per una migliore programmazione degli interventi assistenziali) di una équipe, composta dal medico di famiglia competente per il caso, da infermieri, da assistenti sociali, da operatori socio-sanitari, da specialisti, che appunto interviene secondo le necessità rilevate dall’Unità di valutazione multidimensionale che definisce le procedure di effettiva presa in carico del paziente portatore di patologie complesse, con particolare riferimento a quelle cronico-degenerative. Infine, si propone, nel vasto quadro delle attività offerte dalla Casa della salute, anche la presenza di  un’area dei servizi sociali, nella quale trovano posto gli uffici per il servizio sociale, per colloqui, accoglienza, per il pronto intervento sociale, da attivare anche con l’apporto delle associazioni del volontariato.

Silvana Ruggiero, presidente del Comitato "Costa Viola".