Mercoledi', 1 Maggio 2024
 
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Vertenza Mercati Alimentari, adesso è sciopero. Uiltucs: “Basta ad abusi contrattuali ed occupazione a rischio, davanti al silenzio inaspriamo la mobilitazione”

Mercati AlimentariMercati Alimentari«Adesso basta, la misura è davvero colma. La pazienza ha un limite, soprattutto davanti al continuo mancato rispetto dei lavoratori, dei propri diritti e del proprio futuro, quindi della propria dignità. E al fatto che l’azienda non ne vuole proprio sapere di ascoltarci, nonostante i nostri appelli al confronto.

Non ci resta che inasprire la mobilitazione. Dopo lo stato d’agitazione, passiamo allo sciopero. Anche perché, oltre a danni come gli stipendi di gennaio e febbraio non erogati, c’è una duplice beffa. Quella dell’infondata ed offensiva accusa di difetto di attaccamento ai valori aziendali, di assenza di condivisione delle necessità organizzative e di adagiamento ad abitudini acquisite rivolta ai dipendenti. E quella della provocatoria ipotesi di interruzione del rapporto di lavoro in essere addirittura volontaria, senza escludere quella del licenziamento o dello smantellamento aziendale». È dura, durissima, la Uiltucs in merito alla vertenza Mercati Alimentari. E, dopo una nota attraverso la quale lanciava lo stato d’agitazione dei lavoratori nei confronti della San Francesco srl Unipersonale, a pochi giorni di distanza il sindacato torna a diramarne un’altra a difesa dei 18 dipendenti operativi nel punto vendita di viale Aldo Moro, questa volta annunciando un pacchetto di due giorni di sciopero contro l’azienda del gruppo Bonina. «C’eravamo definiti “sorpresi” per l’avvento della San Francesco srl Unipersonale, giunto improvvisamente allo scadere dalla gara di affitto di ramo d’azienda. Così come “perplessi” per un curriculum dell’azienda subentrante non proprio dei migliori, rivelatosi tale anche dopo il suo arrivo al punto vendita di viale Aldo Moro. E c’eravamo definiti anche “sgomenti” e “furiosi”, non solo per le stesse inadempienze, ma pure per le medesime immotivate accuse. Siamo ancora “sgomenti” e “furiosi”. Anzi lo siamo di più. Perché il nostro grido è rimasto inascoltato» prosegue così il documento diffuso dal comparto turismo, commercio e servizi della Uil. «L’azienda non paga, pone grandi punti interrogativi sul futuro occupazionale dei 18 e accusa ingiustamente gli stessi ed evoca inesistenti problemi di adeguamento aziendale anziché assumersi le proprie responsabilità e pensare a nuove strategie di mercato. Nonostante ciò, anche se sdegnati per quanto subito e preoccupati per il proprio futuro e per quello delle proprie famiglie, i dipendenti vanno avanti con consueti impegno e professionalità, anche facendo ore di lavoro in più, domeniche e festività, ovviamente tutto non pagato, a dimostrazione come le critiche aziendali siano assolutamente campate in aria» si legge ancora nel comunicato sindacale. «I 18 si stanno portando avanti una lotta dai toni civili ed allo stesso tempo determinata. Noi siamo al loro fianco per difendere dignità, diritti e futuro dei lavoratori. E ci stiamo battendo per far capire all’azienda che con un suo maggiore impegno progettuale ed organizzativo e un maggiore dialogo con i propri dipendenti sia possibile sviluppare un qualcosa di positivo al punto vendita di viale Aldo Moro. Al momento, purtroppo, dignità, diritti e futuro sono calpestati e il benessere per dipendenti, azienda e clienti è lontano. Per questo, considerato che restiamo inascoltati, siamo costretti a proclamare due giorni di sciopero» è il modo nel quale termina la nota della Uiltucs.