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SCILLA Analisi ad un anno dall'assemblea di Ciccone

  • Categoria: Politica

Analisi ad un anno dallAssemblea di CicconeAnalisi ad un anno dallAssemblea di CicconeIl dodici gennaio dell’anno scorso l’ex sindaco Pasqualino Ciccone al municipio di Scilla teneva la sua assemblea pubblica per illustrare l’andamento del proprio procedimento giudiziario, sicuro di una riabilitazione e riacquisita candidabilità, puntualmente avvenuta.

Ora più che mai il giudicare sul buono o cattivo operato dell’amministrazione conclusasi col commissariamento per mafia è argomento che divide gli scillesi, ma su una cosa l’opinione pubblica sembra essere d’accordo: volenti o nolenti manca un’alternativa. Sembra essere un dato già per assodato il prevedibile ritorno in campo di un Ciccone sindaco. Eppure nel volgere di questi diciotto mesi di commissariamento, non una voce si è levata, eccezion fatta per isolate diatribe, alcune anche accese, sui social. E dire che di occasioni in tal senso e favorevoli alle passate minoranze ce ne furono, e non poche. Ma tutto tace in un clima diviso tra entusiasmi e rassegnazione, a seconda da quale lato la questione la si guardi. Potrà una campagna per il ripristino di un buon nome di uno dei borghi più belli d’Italia risolversi negli ultimi mesi prima del voto? Un maggio od un giugno certamente roventi sono all’orizzonte, rimarcando ancora più il lungo inverno che ha caratterizzato una vecchia opposizione che di fatto ha abdicato al proprio ruolo. Lo scenario futuro è difficile da interpretare, perché opinioni e punti di vista sono realmente agli antipodi, sia se piazza San Rocco venga analizzata dalle periferie come Melia o Solano e con gli occhi rivolti al centro, e sia alla base, dove tra San Giorgio, Jeracari e Chianalea, c’è chi già con soddisfazione prospetta un ritorno trionfale dell’ex sindaco redento, così come per partito preso c’è chi aspetta almeno l’occasione di poter votare contro un passato, senza comunque ormai un’autentica speranza di futuro. Questo probabilmente il tasso più dolente: essere messi nelle condizioni di non potere aspirare ad un proposta, ma un avvilente accontentarsi della protesta.

Francesco Ventura