Martedi', 30 Aprile 2024
 
    Instagram         
 
Logo Unieuro Bagnara Calabra
 
Borgo in FioreBacco - Def 

Sulla redazione del PSA: lo sviluppo di Bagnara può e deve partire anche dalle aree collinari delle frazioni

1 Comune Di Bagnara Calabra1 Comune Di Bagnara CalabraBagnara come oggi la vediamo non è altro che il fotogramma di un film che dura da miliardi di anni e che si svolgerà per tanti anni ancora. Sono svariati i fenomeni che hanno mutato e che continuano ad alterarne il suo volto. I cambiamenti intrinseci del suo territorio possono sembrare infinitamente piccoli nell’evolversi della vita di un uomo, ma i loro effetti diventano ben evidenti nel corso di diversi cambi generazionali. Basti pensare ad esempio alla spiaggia che s’accorcia o all’azione degli agenti atmosferici che appiattisce o cancella parti di montagne e di colline. Nel naturale corso di quanto avviene subentrano anche le opere realizzate dall’uomo, che di regola dovrebbe attuare il suo pensiero costruttivo sulla base di uno strumento importante qual è il Piano Strutturale.

Negli ultimi giorni, visti l’ampio dibattito sul tema e il lancio di un confronto con la popolazione da parte degli organi preposti, da “bagnaroto” sento il dovere di fare un mio intervento. Trovandomi a centinaia di chilometri di distanza, sono impossibilitato a toccare con mano quanto accade in cantiere. Voglio essere presente anzitutto col cuore, non solo per il legame con i luoghi, ma anche per il bene di chi ci vive affinché in futuro possa respirare un’aria migliore.
Ho dato un’occhiata ai documenti resi pubblici nel sito del Comune di Bagnara. Sento la necessità di sottolineare che la realizzazione del PSA deve essere fondata sulla crescita collettiva e non a favore dei singoli a discapito del territorio. Voglio essere ancora più chiaro: le modifiche che verranno apportate è bene che siano giustificate da validi motivi e sempre nel rispetto dei vincoli esistenti. Il nostro è un territorio meraviglioso, anzi ha tutte le caratteristiche per esserlo ancor di più: bisogna essere coscienti delle scelte che potrebbero stravolgere alcune aree che lo caratterizzano, in modo da evitare seri danni, oserei dire irreversibili.
Comprendo le difficoltà che si celano nella sua redazione a causa degli svariati vincoli gravanti sul territorio bagnarese, ma confido nella bravura, nell’onestà tecnica e nella volontà di recepire idee ed osservazioni da parte dei suoi redattori. Bagnara in sé si porta dietro anni di edifici mal costruiti e soprattutto in luoghi in cui non potrebbero sorgere. Dove è possibile, bisognerebbe offrire ai residenti la possibilità di adeguare le proprie costruzioni e penso sia necessario recuperare parte del tessuto edilizio esistente introducendo maggiori strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, correlate ad un vero funzionamento delle attrazioni turistiche. L’ obbiettivo dovrebbe essere quello di contrastare lo spopolamento della città creando più servizi e maggiori occasioni di lavoro. E dinanzi a tutto ciò, il mare dovrebbe essere un punto di forza come lo è in altrettanti paesi delle coste calabresi.
Al centro di Bagnara manca inoltre una idonea pianificazione dei trasporti e dovrebbe essere pensata un’adeguata infrastruttura stradale che consenta una veloce fruibilità nel caso di calamità, e che comunque garantisca una migliore accessibilità nel cuore cittadino, riducendo i fenomeni di congestione soprattutto nelle aree di Porelli. Credo che la crescita di Bagnara, oltre in termini di espansione, debba partire anche dalle frazioni. Il mio invito è quello di non vedere le frazioni come agglomerati di case sotto un cielo diverso. Le frazioni non appartengono solo a chi le vive quotidianamente o a chi pensa di esserne sovrano senza alcun titolo e merito. Le frazioni appartengono a tutti i bagnaresi: la futura crescita di Bagnara può e deve partire anche dai quei luoghi.
Potrebbero essere tanti i progetti a cui dar vita con la redazione di un buon Piano Strutturale, ma credo che il risultato finale, affinché abbia un positivo riscontro, debba essere accompagnato anche da un appropriato risanamento e completamento delle svariate opere pubbliche esistenti. Una buona idea potrebbe essere quella del recupero delle aree agricole periferiche mediante l’individuazione di specifiche zone dove effettuare nuovi modelli di sviluppo, creando ad esempio una interazione tra agricoltura e turismo. A mio avviso questo potrebbe essere un buon passo verso il futuro, in quanto viene anche potenziato il sistema produttivo locale: ciò apporterebbe una crescita all’economia del paese, con conseguente nascita di nuovi  posti di lavoro. Queste potenziali aree darebbero anche un significativo supporto alla riscoperta del nostro territorio, animata particolarmente dalle visite guidate lungo i meravigliosi sentieri, in parte dei quali si potrebbe optare al rinvigorimento dello spazio agricolo terrazzato, parte integrante del paesaggio della Costa Viola. Da prendere anche in considerazione il bisogno di promuovere lo sviluppo sostenibile mediante l’impiego di fonti rinnovabili. Infine, sarebbe opportuno che ogni passo da compiere sia accompagnato da una maggiore apertura caratteriale, specialmente da parte dei cittadini, allentando la presa su posizioni non costruttive.

Mi auguro che il suono di queste mie parole non venga recepito come un banale gioco ma sia oggetto di riflessione e di spunto. “Bagnara come oggi la vediamo non è altro che il fotogramma di un film che dura da miliardi di anni…” e impegniamoci a dare il meglio affinché le generazioni future possano avere eccellenti strumenti per portare avanti questo rapido susseguirsi di immagini, in cui tutti, anche se per poco, siamo attori.

Dott. Ing. Vincenzo Scordo