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Un gruppo di mobilitati in deroga scrive all’assessore Roccisano: "basta bugie"

  • Categoria: Sociale

mobilità in derogamobilità in derogaNon sanno più a che santo votarsi i percettori di mobilità in deroga, stanchi di continue promesse, e provvedimenti che tardano ad arrivare. Adesso hanno deciso di far conoscere le difficoltà che stanno vivendo, scrivendo una lettera “affinché tutti siano al corrente dello scempio e dei danni che l’assessore regionale al lavoro Federica Roccisano sta provocando alla povera gente, che già si trova senza lavoro e in notevoli difficoltà economiche”.

A finire nel mirino di un gruppo di mobilitati in deroga le bugie dell’assessore regionale, rispetto ad alcune iniziative mai andate a buon fine come, “il bando sui beni culturali, ad oggi ancora sospeso; il bando uffici giudiziari, sospeso anch’esso; i tirocinanti di garanzia giovani, che da anni attendono di essere pagati; il bando assistenza disabili nelle scuole, ancora bloccato; i pagamenti per la mobilità in deroga under 36, con  il cambio delle carte in tavola dopo aver illuso migliaia di famiglie speranzose, già in condizioni precarie e senza lavoro; per non parlare del  sostegno al reddito ancora fermo al palo”.

Si sentono presi in giro, e traditi da chi, fino a poco tempo fa, veniva vista come la persona giusta, messa al posto giusto per risolvere i loro problemi, e invece non è così. Non ci stanno più, non piace il “gioco della bugia” a cui si sta dedicando l’esponente della Giunta Regionale, e lo dicono, definendolo “penoso e surreale”. Alla fine l’appello, accorato, di chi chiede semplicemente di veder riconosciuti i propri diritti: “Dottoressa Roccisano, questo suo divertente gioco, potrebbe andare avanti ad oltranza, ma sarebbe ora che anche lei dicesse basta! Il gioco è bello se dura poco. Smetta di giocare e svolga il suo lavoro con dignità e sincerità, senza affondare la lama nelle ferite  di chi oggi non sa più dove aggrapparsi”. La richiesta è quella di “uscire da un gioco poco dignitoso e di preoccuparsi seriamente dei problemi dei mobilitati in deroga, tralasciando qualsiasi tipo di discriminazione, approfondendo magari, con un ulteriore ripasso l’articlo 2 e il DPR 218”

Carmelo Tripodi