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BAGNARA Il Premio Mia Martini sposa la campagna UNICEF “100% Vacciniamoli tutti”.

  • Categoria: Sociale
I volontari Unicef a BagnaraI volontari Unicef a BagnaraIl Premio Mia Martini non è solo musica, cultura e spettacolo. A testimoniarlo la presenza all’interno del palatenda dei volontari dell’Unicef di Reggio Calabria per la campagna “Vacciniamoli Tutti”. Il sostegno da parte di una delle più importanti manifestazioni canore italiane si è concretizzato attraverso la rassegna, ideata dal Patron Nino Romeo, “Etnosong”, che vede i maggiori gruppi di musica etnica calabrese esibirsi all’interno del Premio Mia Martini, con una parte dei proventi provenienti dalla pubblicazione di un CD destinati all’Unicef.

Ogni anno 1 milione e mezzo di bambini muoiono a causa di malattie che si possono prevenire con un semplice vaccino. Polio, pertosse, morbillo, differite e tetano sono letali per 1 bambino su 5. Questi bambini vivono in paesi dove conflitti, povertà e mancanza di infrastrutture ostacolano interventi sanitari concreti. Più di un quarto dei decessi infantili avviene in soli 8 paesi: Pakistan, Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Demoxratica del Congo, Ciad, Angola, e Nigeria.

L’Unicef è in prima linea in questa battaglia e lavora per raggiungere ogni bambino, in ogni parte del mondo. In questo momento un bambino su cinque rischia la vita per malattie che si possono prevenire con un semplice vaccino: da qui la campagna “100% Vacciniamoli tutti” per evitare che ogni 20 secondi muoia un bambino senza che si prenda coscienza di un problema che appartiene a tutti e non solo a quella parte di mondo.

“L’Unicef provinciale ha voluto dare maggiore slancio alla propria azione di sensibilizzazione – ha dichiarato la referente provinciale Younicef Alessandra Tavella – attraverso la partecipazione a numerosi eventi che si sono svolti sul territorio per poter raggiungere un numero sempre crescente di persone. Anche qui a Bagnara l’Unicef è presente per puntare i riflettori su un’iniziativa ambiziosa e di grande valore.  Quando un bambino muore privo della corretta protezione vaccinale perché vive in regioni remote o appartiene a fasce sociali particolarmente povere o marginali la responsabilità è di tutti. Pensiamo, quindi, che utilizzare  momenti di piacevole intrattenimento per arrivare al cuore dell’opinione pubblica sia fondamentale per accelerare gli sforzi per la riuscita di questa campagna”.

Red