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VILLA SAN GIOVANNI "Voglio innanzitutto spiegare il perchè di questa mia follia": Domenico Aragona presenta "Impegno in Comune"

  • Categoria: Politica

1 Aragonoa - Impegno in Comune1 Aragonoa - Impegno in ComuneCon una breve ma sentita presentazione a opera di Rocco Caridi, comincia in mezzo alla gente la campagna elettorale della lista Impegno in Comune, capitanata dal dott. Domenico Aragona. L’aspirante sindaco e la lista scendono in piazza, in senso letterale verrebbe da dire, perché l’incontro con la cittadinanza (un incontro anche piuttosto riuscito dal punto di vista della partecipazione) è avvenuto mercoledì alle 17,30 proprio in Piazza delle Repubbliche Marinare. E col suggestivo sfondo dello Stretto, Aragona ha parlato senza mezzi termini e giri di parole, senza sosta per circa un’ora, mettendo bene in chiaro i punti del suo programma e mostrando ampiamente di non temere affatto la concorrenza.

«Voglio innanzitutto spiegare il perché di questa mia follia» esordisce con tono tra il serio e il faceto, «manco da ben 22 anni dalla scena politica. Mi ci sono rimesso dentro perché ho dato ascolto ad alcuni amici, scegliendo di mettere a disposizione la mia esperienza per preparare la classe dirigente villese del domani». Non si perde in convenevoli e passa subito a commentare l’operato delle scorse amministrazioni e le liste avversarie: «Non li considero dei nemici» dice «anzi, voglio avere un confronto, li invito a dimostrare pubblicamente che sono più bravi di me, in quel caso sarò con loro». Parla dell’«amico Siclari» e del PD, «Partito storico» lo definisce «che oggi si è ridotto ai “tre rottamatori” della volta scorsa, i quali non sono stati in grado di ricandidarsi e adesso hanno consegnato il PD a La Valle». È ancora polemica, poi, sulla venuta del «novello Falcomatà», giunto, dice, a presentare Ciccone e a “concedere” il Lungomare. «Mi fa tristezza che persone come Totò Calabrò, Melito, persone che avrebbero dovuto reagire, abbiano accettato e appoggiato tutto questo. La gente deve valutare queste cose. Se si pensa che a Villa vada tutto bene, allora è giusto che si rivotino gli stessi di prima, ma senza più lamentarsi». Decisamente meno dure le parole rivolte alla lista 5 Stelle e a quella della Lottero, a cui invece augura le migliori fortune nella competizione elettorale.

Si passa poi a trattare i punti che più di tutti rappresentano il progetto della lista Impegno in Comune: la portualità, il traffico, il piano regolatore generale, risolvere la sempre più tragica condizione di una litoranea deturpata, la protezione della costa (con opere, sottolinea, che siano rispettose del mare). Riprendere, ancora, la vocazione turistica del litorale, sospendere il piano-spiaggia e prepararne uno nuovo, affrontare la cosiddetta “nota dolente”, la pubblica amministrazione, di cui, afferma, «dovrà occuparsi la mia squadra, dove andrà avanti solo chi lo merita». E poi i comitati dei quartieri, l’emergenza per l’estate delle scuole e il problema dell’acqua, così come quello delle bollette e dell’assistenza ai più bisognosi. «Sono disponibile a dedicare tutto il tempo che mi rimane e potrò guidare la barca come avessi 50 anni, riuscendo a risolvere le problematiche più grosse. E ai miei amici della lista dovete rompere l’anima se non fanno il loro lavoro». Rinnova, poi, l’invito a un confronto con gli altri candidati a sindaco in piazza, «così giudicheranno chi è il migliore tra noi».

Giunge, infine, a presentare la sua lista (Mamome Pasquale detto Lino, Pellicanò Lucia Bianca in Rigoli, Scopelliti Giuseppe, Scuderi Daria, Filangeri Ferdinando detto Nando, Richichi Sonia, Aragona Cristian Riccardo, Pitasi Giulia in Caridi, Quattrocchi Fabio, Lo Cicero Roberta, Scappatura Giuseppe, Albanese Anna Maria, Calabrò Massimo, Rigolino Daniela, Bevacqua Gaetano, Calabrò Gilda) e, quasi con un moto d’affetto, li chiama a piccoli gruppi accanto a sé, sottolineando come alcuni, i più navigati, saranno le basi su cui poggerà il suo progetto, puntando sulla loro esperienza. Di tutti, comunque, «garantisco pienamente la capacità e l’onestà». Chiude non senza orgoglio Rocco Caridi: «Mai come oggi, Villa San Giovanni ha bisogno della sua passione, della sua forza e della sua esperienza. La scelta che ha fatto, metterci nuovamente la faccia, è stata davvero una scelta coraggiosa».

Serena Bergamin