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PALMI Maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate: misura cautelare per u marocchino

  • Categoria: Cronaca

Polizia locale PalmiPolizia locale PalmiLa Polizia Locale di Palmi, a conclusione di una articolata attività d’indagine, ha eseguito a carico di A.H. classe ’63 di nazionalità marocchina, la misura cautelare personale del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e tenersi a debita distanza dalla sua abitazione, dal luogo ove esercita attività lavorativa o ricreativa e tutti i luoghi da lei frequentati e finanche di comunicare con lei e con i suoi parenti ed amici, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari Dr.ssa Cristina Mazzuoccolosu richiesta della Procura della Repubblica di Palmi diretta dal Procuratore f.f. Dr.Emanuele Crescenti. 

Le indagini, svolte dalla Polizia Locale e coordinate dal Sostituto Procuratore Dr.ssa Anna Pensabene, hanno avuto impulso da una e-mail inviata dalla Francia da una donna, di origini marocchine, sull’indirizzo di posta elettronica del Comando di Polizia Locale, la quale conteneva una forte richiesta di aiuto denunciando gravi maltrattamenti reiterati sulla sua persona operati dal marito. In allegato vi erano fotografie raffiguranti una donna con segni di violente percosse sul corpo. Il Comando si attivava e, dopo essere risalito all’autrice della e-mail, la donna, successivamente identificata in I.R. di anni 28, veniva invita a Palmi e scortata presso gli Uffici della Procura della Repubblica presso i quali il P.M. Dr.ssa Pensabene procedeva a sentire il suo racconto e raccogliere la sua denuncia. Dal narrato della giovane donna e dalle successive indagini eseguite Polizia Locale di Palmi, emergevano anni di violenze e vessazioni fisiche e psicologiche poste in essere la marito nei suoi confronti, dal 2008 al 2013 circa, consistenti in percosse ripetute con calci, pugni e schiaffi, insulti, minacce di morte, finanche un tentativo di strangolamento, atti tali da indurla in un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico e cagionarle sofferenze ed umiliazioni, il tutto probabilmente a causa dell’incapacità del marito di accettare che la donna avesse acquisito modi di fare “occidentali”. A seguito del quadro indiziario emerso nel quale si configurava nettamente il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali continuate ed aggravate, il P.M. Dr.ssa Pensabene chiedeva ed otteneva la misura cautelare personale sopra indicata a tutela dell’integrità della giovane che potrà adesso riabbracciare le proprie figlie con maggiore serenità. In un momento storico nel quale i reati a carico delle “fasce deboli” sono in costante aumento, ciò deve servire a infondere coraggio nelle vittime ad avere fiducia verso le Istituzioni, ricorrendo all’unico strumento di tutela che è costituito dalla denuncia.