Domenica, 19 Maggio 2024
 
    Instagram         
 
Logo Unieuro Bagnara Calabra
 
Borgo in FioreBacco - Def 

BAGNARA Il sentiero "francese" e la riscoperta di antichi percorsi - VIDEO

Il sent. FrancIl sent. FrancHa ripreso vita il sentiero, che per comodità chiameremo francese. Un gruppo di amici, appassionati nella ricerca e riscoperta delle bellezze e ricchezze storico-naturali della costa viola, ha messo ai piedi gli scarponi e in spalla gli zaini per raggiungere il sentiero che i nostri avi percorrevano da Gramà per raggiungere le vigne della costiera e coltivare il prezioso zibibbo.
Il percorso originale, che attraversa un antico fortino che i francesi costruirono all'inizio dell'800 per difendere da eventuali sbarchi inglesi la baia di Rocchi, è oggi interrotto nel suo tracciato iniziale. Infatti il sentiero, lungo la massicciata del costone Gramà che lambisce il torrente Granaro il cui vallone arriva fino a Ceramida, è oggi crollato in più punti impedendone l'accesso. Per questa ragione abbiamo utilizzato una barca per aggirare il costone e salire lungo la scogliera per intercettare l'ingresso del fortino dal lato nord. Oggi il percorso è per soli esperti, necessitano infatti corde e tanta esperienza nello scalare le rocce a picco sul mare. Ma arrivati lungo le scalinate, che dalla postazione militare conducono alle armacìe, la fatica si affranca dal panorama mozzafiato.

Vediamo il mare cristallino di colore turchese contrastato con i fondali violacei, in vicinanza il porto di Bagnara e in lontananza Scilla e l'imbocco dello stretto di Messina. Intanto la mente spazia guardando l'infinito dell'orizzonte, dove intravediamo lo Stromboli, e un profumo di lavanda, capperi e finocchio selvatico misto con quello salino che sale dal mare ci inebria aprendo l'anima e rasserenandola. Percorrendo questo sentiero verso nord si attraversano le rasole arrivando alla Grotta di San Sebastiano, dove negli anni scorsi sono stati rinvenuti reperti neolitici, e da qui salendo si sopraggiunge “o munti” dove i nostri avi portavano i “Cofani” di uva che scaricavano nei carretti in attesa lungo la statale 18. Da qui il percorso confluisce nel Tracciolino. Di converso dalla grotta di San Sebastiano si potrebbe scendere ed arrivare alla spiaggia di cava Kavajankuja.