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BAGNARA CALABRA Ecco i numeri del dissesto

DissestoDissestoIn paese ci sono due scuole di pensiero sulla dichiarazione di dissesto deliberata nei giorni scorsi dalla Triade Commissariale. C'è chi dice che si poteva evitare, vista la situazione debitoria non eccessivamente gravosa, soprattutto se rapportata alla massa debiti di diversi Comuni italiani. Altri invece, che evidentemente hanno studiato più approfonditamente le carte, affermano che non vi era altra soluzione, se non quella di dichiarare il dissesto. E’ chiaro che la decisione presa dalla Commissione Straordinaria traccia una linea di demarcazione netta tra passato, presente e futuro. Per quanto riguarda il passato la legge prevede tutta una serie di adempimenti che porteranno ad individuare le eventuali responsabilità di chi ha amministrato il paese negli ultimi anni. Il presente lo gestirà la Triade Commissariale, e fino ad aprile, maggio dell’anno prossimo saranno loro a reggere le sorti del Comune, il futuro invece è affidato ai cittadini di Bagnara, e sopratutto a coloro che vorranno impegnarsi nella gestione dell'Ente comunale, che devono trovare risorse ed energie per venire fuori da questa situazione.

Ma veniamo ai numeri. Partendo dai debiti fuori bilancio che sono stati quantificati in poco meno di 8 milioni di euro, 96.753,00 sono le richieste di risarcimento danni, e poco più di 1 milione di euro è l’importo delle liti pendenti e dei giudizi in corso. Se a questo aggiungiamo le somme pignorate che ammontano a 2.684.380,82, gli importi vincolati per 1.353.108,84, e 259.022,64 di somme riservate ai mutui, il quadro appare più chiaro, pur nella sua inquietante drammaticità. A questo si aggiunge una nota dell’ufficio tecnico comunale dove viene chiesto l’inserimento in bilancio di una spesa complessiva di 890.000 euro per interventi urgenti da effettuare a seguito degli eventi alluvionali del 9 agosto del 2016. Per quanto riguarda il pregresso invece, tranne le somme  richieste dalla Regione Calabria (1.425.283,89) per fornitura di acqua potabile che risale agli anni che vanno dal 1981 al 2004, tutti gli altri importi allocati fuori bilancio ed elencati nelle varie relazioni allegate alla delibera di dissesto hanno una datazione più recente. Ad incidere maggiormente sono le cifre da corrispondere ad Enel, Sorical,  e Acque Reggine, mentre per imprese, poste italiane, ed altri creditori è prevista una parte minore.

In estrema sintesi l’esistenza di una gran massa di debiti fuori bilancio, la cronica mancanza di liquidità, e l’incapacità di riscuotere con tempestività i propri crediti, oltre alla carente riscossione delle entrate ha spinto, dopo ben diciotto mesi dall’insediamento, la Triade Commissariale a dichiarare il dissesto, con la speranza che la cura scelta dia i frutti sperati.

Carmelo Tripodi