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BAGNARA L'ex assessore Angela Randazzo scrive al Sindaco: " per rispetto degli elettori, della mia persona e della mia dignità, non mi dimetterò dalla carica di consigliere"

Angela RandazzoAngela RandazzoEgregio Signor Sindaco
Alla luce degli ultimi avvenimenti politici, delle dichiarazioni fatte da Lei e dai colleghi Consiglieri durante l’ultima seduta consiliare del 20 agosto 2020, della mia esclusione dalla nuova Giunta Comunale, mi sento in dovere di mettere nero su bianco ciò che fino ad oggi era intercorso solo verbalmente tra Lei e me agli inizi del mese di Agosto.
Dopo una serie di vicissitudini avvenute all’interno della maggioranza e soprattutto in seno alla Giunta Comunale, consapevole dell’inopportunità di continuare a rivestire una carica istituzionale senza la giusta e necessaria serenità, presi la decisione di interrompere l’esperienza amministrativa al suo fianco e dopo lunga, attenta e sofferta riflessione lo comunicai a Lei personalmente come potrà confermare, anche davanti a testimoni in primis mio padre. La mia coscienza mi imponeva di compiere questa difficile e dolorosa scelta.
Benché l’idea di passare all’opposizione fosse allettante, mai questa opportunità riuscì a fare breccia su quello che fu e sempre sarà un caposaldo: l’affetto e la stima che mi legano alla Sua persona.
Decisi che il mio sarebbe stato un allontanamento totale dal civico consesso e soprattutto indolore per il forte senso di responsabilità che ho sempre dimostrato nei confronti di questa maggioranza, seppur motivando questa mia scelta con le giuste, dovute ed inconfutabili rimostranze.
Rinunciando quindi alla carica di Assessore e anche a quella di Consigliere la mettevo nelle condizioni di chiamare a far parte del Suo gruppo il primo dei non eletti e di continuare a proseguire la legislatura com’era giusto che fosse dopo gli enormi sacrifici e il duro lavoro che l’ha contraddistinta negli ultimi tre anni e di cui sono stata testimone oculare.
Sapevo che avrei ricevuto un rifiuto come in effetti avvenne ma le dissi anche che difficilmente prendo decisioni drastiche sulle quali non torno indietro e che questa volta lo avevo fatto e per una volta in vita mia sceglievo di essere egoista a vantaggio della mia serenità, della mia salute e soprattutto della mia dignità. Chi mi conosce sa che non fu l’ambizione politica né tanto meno un tornaconto economico a spingermi alla candidatura.
Lei mi chiese insistentemente in più occasioni anche davanti a mio padre di aspettare dal farlo, non era il momento giusto, ed io obbedì al mio Sindaco e ancora di più obbedì al mio amico Gregorio. Ma era solo un rinvio nell’attesa che lei mi dicesse quando era opportuno farlo.
Non ha colpa se gli avvenimenti hanno portato a questo. La colpa piuttosto è di chi le ha fatto credere che Angela Randazzo da Lei sempre voluta e sostenuta la aveva tradito e non la aveva appoggiata all’ultimo Consiglio Comunale. La colpa è di chi approfittando della mia assenza per inconfutabili e certificati problemi di salute e della notizia ormai risaputa tra i consiglieri di un mio disimpegno politico ne ha approfittato per metterla alle strette e portarla all’azzeramento della Giunta cosa che di fatto avrebbe significato che l’Assessore Randazzo era definitivamente fuori dai giochi come auspicato da alcuni all’interno della maggioranza durante gli ultimi due anni. E che ormai ogni suo tentativo di convincimento non trovava giustificazione.
Due anni di inferno, di umiliazioni e provocazioni sul piano politico e personale a cui non ho mai ceduto continuando il mio lavoro senza curarmi delle maldicenze e degli ostacoli che mi mettevano davanti e che Lei e altri conoscete. La meschinità non si fermò neanche dinanzi alla malattia quando le fu chiesto di sostituirmi perché le mie condizioni di salute non avrebbero permesso un mio ritorno politico. Anche in questo caso 2 insistetti più volte chiedendo che mi sostituisse ma l’amico Gregorio Frosina mi convinse a continuare e questo mi fu da sprono per una migliore ripresa psicofisica. La mia terapia fu programmata per i venerdì in modo che potessi smaltirne gli effetti durante il fine settimana ed essere operativa il lunedì successivo. Le mie assenze limitate soltanto ai periodi di ospedalizzazione. Dimostrai a tutti e soprattutto me stessa che due gravi patologie non erano riuscite a fermarmi.
E sarei anche andata avanti se non fosse che ad un certo punto mi sono resa conto che fare l’Amministratore non significa soddisfare il proprio Ego e dimostrare a sé stessi e agli altri di non averla data vinta a nessuno. Amministrare un paese significa essere in grado di dare delle risposte ai cittadini, essere in grado di garantire i servizi essenziali. Non significa dover fare a gomitate e spintoni con i propri colleghi per poter far valere le proprie richieste a nome della cittadinanza. Non è nella mia natura impormi né con le parole né con le azioni. D’altra parte se si remasse tutti nella stessa direzione e con i medesimi obiettivi non ci sarebbe bisogno né di imporsi né di soccombere.
Far parte di una Giunta comunale significa comunione di intenti e passo spedito verso i punti prefissati in campagna elettorale. Rappresentare indistintamente chi lo ha votato e chi no, fa di un Amministratore un OTTIMO AMMINISTRATORE.
Ricordo a Lei e rendo noto agli altri Consiglieri qualora non lo sapessero che non potendo più sopportare le pressanti richiesti di un rimpasto di Giunta a cui era sottoposto e che chiedevano insistentemente la mia sostituzione, le dissi più volte che avrei fatto IO un passo indietro, che le consegnavo il mio Assessorato e sarei rimasta a sostenerla da semplice Consigliera. Tanta era la mia ingenuità politica che mi rimettevo alle sue decisioni sicuramente più esperte, ma tanto era pure il rispetto e l’affetto nei confronti di una persona che vedevo combattuta e messa sotto pressione.
Non so se qualche altro dei miei colleghi Assessori lo abbia fatto e per questo non permetto a nessuno neanche a chi sicuramente sta al suo fianco da più tempo di parlare di una mia mancanza di rispetto nei suoi confronti.
In questi tre anni trascorsi dall’inizio del mandato ho sempre lavorato per sostenere al massimo l’attuale compagine amministrativa mettendo a disposizione la mia caparbietà, il mio impegno e il mio tempo per raggiungere gli obiettivi condivisi, la mia voglia di fare squadra. Ho provato con umiltà e correttezza a creare rapporti con Lei e con i colleghi Consiglieri per rendere maggiormente visibile l’impegno di tutti a migliorare questa Comunità. Ma leggendo le motivazioni dell’azzeramento e del successivo decreto di nomina della Giunta mi rendo conto di quanto inutili e vani siano stati gli sforzi profusi sia sul piano politico che sul piano umano. Non mi soffermo neanche a commentare le motivazioni dei due decreti. Credo che la gente si sia fatta una sua idea e non abbia bisogno della mia.
Quello che Lei Signor Sindaco deve spiegare a me e soprattutto ai cittadini è il motivo di questa mia esclusione quando invece ero stata io stessa a riconsegnarle umilmente il mio mandato. Perché non permettermi di abbandonare la scena politica per mia decisione? Perché chiedermi le dimissioni per motivi di salute quando ormai l’azzeramento era decretato ed era chiaro a tutti che io sarei rimasta fuori? Sarebbe stata l’ennesima umiliazione che avrei dovuto subire. Cosa è veramente successo durante l’interruzione del Consiglio Comunale? Cosa le è stato chiesto di fare dai colleghi Consiglieri di maggioranza e di parte dell’opposizione? Non conosco la politica e se questo è stato un machiavellico progetto studiato ad arte per farmi fuori dalla Giunta, sono orgogliosamente fiera della mia ignoranza.
Il principale motivo delle dimissioni che le avrei consegnato era il fallimento politico di tutta la maggioranza ma prima ancora mio personale nei confronti di una parte della popolazione, quella solanese, che ero chiamata a rappresentare. Essendo l’unica cittadina della nostra lista ad avere origini solanesi era chiaro che sarei stata io il punto di riferimento per la frazione. In questi tre anni mi sono fatta portavoce dei problemi di Solano e ho cercato seppur tra mille difficoltà di dare una risposta alle tante richieste e segnalazioni. Ma in questo mio impegno sono sempre stata sola, non trovando mai la collaborazione dei colleghi consiglieri ognuno con il proprio ramo di competenza.
ACQUA
La carenza idrica era uno dei problemi più pressanti soprattutto con l’approssimarsi della stagione estiva. Il sopralluogo alla rete idrica di Solano fu uno dei primi impegni dell’ex Assessore Rocco Dominici dopo la nostra elezione, il quale riferì subito alla giunta e agli uffici l’importanza di dare priorità al problema acqua a Solano. I numerosi interventi che io personalmente ho sollecitato presso l’Ufficio tecnico e gli sforzi profusi dagli operai e dal Geometra Pitasi purtroppo non risolvevano il problema. Decidemmo quindi di adoperarci per l’attivazione di un secondo pozzo e SOLO grazie a Lei caro Sindaco in pochi giorni riuscimmo a sbloccare una situazione ferma da anni. A questo punto bisognava inserire nella prossima variazione di bilancio la somma necessaria all’acquisto della pompa e anche su questo fui ostacolata in quanto l’intervento non era ritenuto al momento necessario. E fu solo grazie alle mie insistenze che i lavori seppur con ritardo cominciarono. Ma per me ormai si era realizzata una sconfitta politica ma soprattutto personale perché i miei paesani erano stati privati del bene essenziale nel periodo più caldo dell’anno e sono dovuti arrivare alla protesta a Palazzo San Nicola.
RIFIUTI
Mi sono spesa in questi tre anni per diffondere la buona pratica della raccolta differenziata scontrandomi molte volte e persino criticando pubblicamente il comportamento dei Solanesi che perseveravano nel considerare discarica un sito che di fatto non lo era e non ritirando i mastelli avevano di fatto detto no alla differenziata e autorizzavano così implicitamente la ditta Locride Ambiente ad una raccolta sporadica. Negli ultimi mesi invece grazie alla collaborazione della dottoressa Vincenzina Barilà si era registrato un cambio di rotta come del resto in tutto il paese. La differenziata anche a Solano era partita. Nonostante qualche piccolo e comprensibile iniziale errore nella differenziazione la gente aveva risposto bene. Ma purtroppo non appena tornarono le difficoltà Solano fu la prima ad essere esclusa dalla raccolta non so in base a quali criteri. Ad oggi sotto i miei occhi la realtà è quella di un paese con rifiuti che giacciono da un mese per tutte le vie e che la gente è costretta a buttare nella piazza adiacente la Chiesa non permettendo neanche l’ingresso in sacrestia. Lo spazzamento non è mai stato effettuato se non una o due volte al massimo in tre anni nonostante le mie numerose segnalazioni soprattutto per le due piazze del paese dove bambini e anziani passano le giornate estive. La risposta alla mia ultima richiesta è che bisogna dare priorità alle principali e più frequentate vie del centro. Sono forse i miei paesani cittadini di serie B?
LAVORI PUBBLICI
Il decreto ministeriale pubblicato in data 30/12/2019 relativo a opere pubbliche di messa in sicurezza assegna alle frazioni duecento mila euro. Tante sono le criticità che decidiamo di dividere equamente tra Ceramida e Solano la somma assegnata. Partecipo personalmente al sopralluogo presso le frazioni interessate insieme al geometra Pitasi e ai due tecnici responsabili di redigere il progetto e insieme individuiamo le criticità su cui intervenire con i fondi assegnati. Per quanto riguarda Solano viene purtroppo scartato un importante lavoro di messa in sicurezza del muraglione dietro la scuola perché la spesa avrebbe di gran lunga superato i fondi a disposizione. Propongo quindi di verificare la fattibilità di intervento su due punti:
 la messa in sicurezza della ringhiera che delimita la discesa adiacente la scuola frequentata quindi dai bambini che a detta dei tecnici avrebbe richiesto una spesa esigua
 il rifacimento di pochi metri quadrati della piazza Paolo De Flotte divenuta molto pericolosa per i passanti perché le radici degli alberi avevano sollevato la pavimentazione 
Sicuramente altri interventi necessari in un paese così abbandonato sarebbero rientrati nel budget spettante a Solano ma bisognava valutare la spesa e decidere poi su cosa intervenire.
Premetto che ho partecipato anche al sopralluogo a Ceramida insieme alla collega Consigliera Tina Maceri e conoscevo esattamente il problema su cui si sarebbe intervenuto in quella frazione.
Era il 21 luglio 2020 quando durante una riunione tra Sindaco, alcuni Consiglieri e tecnici vengo a conoscenza di un ulteriore progetto per Ceramida in località Pantano dei Limbi, assolutamente necessario e importante ma contestualmente mi si informa che dei due progetti per Solano solo uno era stato oggetto di studio. L’altro passato nel dimenticatoio e la conferma telefonica del progettista che nessuno al tavolo tecnico si era interessato dei lavori per Solano e che a progettazione ultimata era impossibile aggiungerlo. Da lì la mia decisione subito annunciata ai presenti di non prendere parte alla delibera di Giunta che avrebbe approvato il progetto definitivo relativo ai lavori di messa in sicurezza delle frazioni di Solano Inferiore e Ceramida.
Ma le sorprese non finiscono qui. Qualche giorno dopo mentre mi trovavo a Milano per motivi personali, il Geometra Pitasi mi informa telefonicamente che Solano era stata completamente esclusa dai progetti, di nessun progetto per Solano il tavolo tecnico si era interessato ma che fortunatamente avendoci lavorato giorno e notte era riuscito a recuperare la somma necessaria agli interventi individuati e a inserirne un terzo. Signor Sindaco chiedo a questo punto di sapere da chi era composto il tavolo tecnico e come mai non ha tenuto conto delle criticità di Solano. Se i presenti non volevano occuparsi di Solano come mai non venivo io interpellata in rappresentanza del mio paese quando anche l’Assessore ai lavori pubblici mi aveva delegata a prendere parte ai sopraluoghi? Perché solo parte della Giunta era chiamata a prendere decisioni su questioni così importanti? Chiedo inoltre di sapere se la somma è stata equamente spartita tra le due Frazioni. Ne approfitto per inciso per ringraziare il geometra Pitasi sempre presente, attento e scrupoloso nel suo lavoro.
CIMITERO
Il cimitero versa in condizioni indecorose assolutamente non degne di un luogo sacro. Gli unici lavori di pulizia sono sempre stati eseguiti dai Signori che prestano servizio di tirocinio formativo e residenti nella frazione anche a titolo gratuito e per senso di responsabilità per il proprio paese.
La sala mortuaria è fatiscente senza neanche una porta. Mi auguro che si provveda quanto prima ai lavori di ripristino da me più volte richiesti e per i quali esiste già una perizia e che vengano eseguiti prima dell’inizio della stagione invernale quando le infiltrazioni di acqua piovana non permettono come accaduto più volte l’utilizzo della sala. Ma non è soltanto la vicenda Solano ad avermi allontanata da questa maggioranza.
Da subito fu evidente che il gruppo non aveva le caratteristiche e soprattutto la volontà per fare squadra sia tra i Consiglieri ma cosa ancora più grave tra i membri della Giunta.
E sebbene su alcune problematiche si riuscissero a raggiungere intenti comuni su tante altre si lavorava a scaricabarile o ancor peggio per individualismi. Scrivo al passato perché presumo anzi mi auguro che con la mia epurazione abbiate adesso trovato la comunione di intenti e l’armonia necessaria per fare il bene della Comunità.
Da Assessore alla Pubblica Istruzione non mi fu consentito di occuparmi dei problemi inerenti all’edilizia scolastica in quanto un mio iniziale interessamento nel settembre 2017 ai lavori sul plesso Fondacaro fu visto come una “intrusione” e “usurpazione” di deleghe altrui per cui fui verbalmente aggredita dalla Consigliera Zoccali e invitata a stare lontana dalla questione.
In quell’occasione mi limitai solamente a trovare una soluzione al trasporto degli alunni residenti nel rione Marinella verso il Plesso Morello a mie spese, grazie all’aiuto di privati che misero a disposizione i loro mezzi come favore unicamente alla mia persona, e grazie all’associazione Agess.
Da allora, sbagliando sicuramente, decisi di non interessarmi più di edilizia scolastica e di limitare il mio servizio a compiti di supporto e collaborazione nei confronti delle istituzioni scolastiche, di coordinamento e di programmazione di tutti quei servizi scolastici e di assistenza che sono demandati al  comune. Ciò nonostante mai venne meno la mia disponibilità verso le Istituzioni scolastiche, Dirigente, insegnanti, personale ATA e rappresentanti dei genitori che si rivolgevano a me per la segnalazione di disagi, problematiche e carenze dei vari Plessi e che ringrazio per la fattiva e proficua collaborazione. La riprese delle attività scolastiche dopo l’emergenza Covid-19 è sicuramente il più grosso problema che Comuni e Istituti scolastici sono chiamati ad affrontare. Mi occupai personalmente della partecipazione al bando per l’ottenimento dei fondi PON del Ministero dell’Istruzione per interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria, che altrimenti sarebbe andato perduto.
Il Comune di Bagnara ottiene in base alla popolazione scolastica quaranta mila euro che mi auguro saranno impegnati per garantire in sicurezza la puntuale ripresa dell’attività didattica. A partire dalla fine di Luglio iniziano una serie di incontri con Associazioni e Istituzioni scolastiche per discutere le criticità del nuovo e incerto anno scolastico e nonostante i miei impegni lavorativi garantisco la mia presenza. Ma il primo incontro viene slittato per impegni personali di altri consiglieri e per i successivi appuntamenti non si prende minimamente in considerazione la presenza dell’allora Assessore alla Pubblica Istruzione. Ma nulla di grave e nulla di nuovo se si pensa che sempre da Assessore garante della Pubblica Istruzione, non vengo informata insieme ad altri componenti della Giunta, della perdita del finanziamento regionale per il Plesso Morello ma ne vengo a conoscenza da voci di corridoio e mi vedo costretta a chiedere conferma al mio Sindaco. La comunicazione e il dialogo non ci hanno mai contraddistinto all’interno della maggioranza tanto che su temi importanti vedi istituzione tavolo tecnico per emergenza rifiuti, vedi conferenza stampa per mancato finanziamento alla Morello ecce cc, si imbastiscono comunicati stampa a nome della Giunta o dell’Amministrazione Comunale senza che tutti i componenti della stessa ne siano a conoscenza. Mi rendo conto di quanto vane siano state le mie battaglie in questi anni e i miei richiami ad una maggiore condivisione delle problematiche e delle scelte e ad una puntuale informazione per un adeguato e necessario approfondimento prima di ogni azione amministrativa. Questi i principali motivi della mia decisione di allontanamento da un gruppo di cui non condividevo l’azione. Ma dal decreto di azzeramento e dal successivo decreto di nomina vengono fuori delle motivazioni di esclusione che ancor oggi mi lasciano incredula. Un decreto di nomina della nuova Giunta dal quale, fossi stata nei panni degli altri Assessori, avrei preso le distanze e sicuramente non avrei firmato, per le motivazioni riportate che ritengo offensive nei confronti di tutti i componenti della maggioranza. Riporto testualmente : ”valutato il risicato numero di componenti la medesima maggioranza, che non consente di disporre di maggiori opzioni di scelta, e scrutinata altresì la possibilità di ricorrere a figure esterne, rinvenendo al riguardo una carenza di disponibilità ad accettare gli incarichi di governo…” come a dire questo c’è e questo devo utilizzare pur di non andare a casa. La dignità colleghi consiglieri vi avrebbe dovuto far alzare da quella poltrona e rispedire al mittente il decreto di nomina. Il decreto evidenzia altresì che l’adozione della presente misura non ha carattere sanzionatorio e non viene adottato per inefficienza dell’azione di governo del singolo Assessore. Signor Sindaco non sono io la persona a cui deve dar conto delle sue decisioni, ma l’intera cittadinanza che rappresenta. Anche senza questo particolare riferimento all’ Assessore escluso dalla nuova compagine mi sarei ritenuta responsabile del fallimento di questa Amministrazione tanto quanto devono ritenersi gli altri, né più né meno. Non scarico su nessuno le mie colpe ma lascio ai cittadini il giudizio sul nostro operato.
Questa precisazione mette Lei nell’ennesima posizione difensiva nei miei riguardi sebbene io non pensi di aver dovuto mai “meritare” la sua difesa. O forse mi sbaglio? Ho forse mai commesso consapevolmente o non qualche errore più degli altri, dal momento che quello di cui più mi accusano i colleghi consiglieri è di averla ripagata ingiustamente dopo che lei mi aveva sempre difesa e voluta al suo fianco? Difesa per aver commesso cosa? Tanti interrogativi su questa mia lettera che è al contempo una riflessione personale e un giudizio politico sugli ultimi avvenimenti della nostra cittadina. Su una cosa però torno sui miei passi e dopo lunga e attenta riflessione decido di non dimettermi più dalla carica di Consigliere per rispetto di tutti coloro che mi hanno votata, per rispetto di tutti coloro che mi hanno sostenuta nel momento difficile della mia esclusione, per rispetto della mia PERSONA e della mia DIGNITÀ  che avete calpestato. Non sarò più un addendo nella sommatoria delle mani alzate in Consiglio Comunale ma valuterò la mia posizione strada facendo e peserò il mio voto al civico consesso secondo coscienza per il bene ultimo della nostra Comunità.
 
TI sarò infinitamente grata per la fiducia fin qui accordata e per avermi permesso di essere TUA amica prima ancora che TUO Assessore.
 
CON AFFETTO E STIMA Bagnara Calabra 15/09/2020 Dr.ssa ANGELA RANDAZZO
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