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REGGIO CALABRIA Criticità al Grande Ospedale Metropolitano, tra interdittive e emergenza idrica

criticità al Grande Ospedale Metropolitanocriticità al Grande Ospedale MetropolitanoIn questi ultimi quattro, cinque giorni, assistiamo ad un irrituale andirivieni di autobotti dei VV.FF e della protezione civile, ricolme di acqua, che riversano nelle obsolete vasche di accumulo, del grande nosocomio reggino, evidentemente rimaste a secco. Riteniamo che questa particolare circostanza non poteva non allertare la nostra “curiosità” sindacale. Partiamo dal presupposto che anche una lieve difficoltà ad approvvigionare del prezioso liquido un ospedale è evenienza di elevata gravità che merita di essere circostanziata ed indagata, soprattutto se ne insiste una totale mancanza.

Sembrerebbe che il tutto sia scaturito da un guasto ad una pompa che pesca nelle profondità di un pozzo che alimenta i vecchi serbatoi del Riuniti, sulla vetustà dei quali sarebbe bene avere qualche risposta. Ci auguriamo che nell’apprestarsi a riparare la pompa idraulica non si sia incorsi in guai peggiori, danneggiando irreparabilmente, il pozzo, evenienza questa da scongiurare. L’immagine che si offre in questi giorni, peraltro al visitatore, è indecorosa e suscita nella cittadinanza perplessità e preoccupazioni, infatti alcuni corridoi del nosocomio sono attraversati da numerose e lunghissime manichette che dalle autobotti, passando innanzi al blocco operatorio, giungono alle cisterne di cui trattasi. Insomma una vera e propria emergenza nell’emergenza sanitaria che vive la citta, la provincia e l’intera Calabria. Tale inusitata problematica ci spinge a rimarcare, suscitando una lieve indignazione, che presso la parte alta dell’ospedale insiste, quasi ultimata, una nuova e tecnologicamente avanzata centrale idrica con 10 vasche interrate di accumulo di cui 8 (400.000 litri) riguardanti l’acqua potabile. E 2 vasche da 100.000 litri quale la riserva antincendio, lavori questi, che andrebbero ultimati con precedenza assoluta. Ci chiediamo cosa potrebbe mai succedere in caso d’incendio, atteso che detta nuova rete di spegnimento ad acqua non è a tutt’oggi collegata ed è probabile che manchi l’allaccio delle apposite porte tagliafuoco alla rete di allarme e prevenzione. Potrebbero venir meno, il condizionale è d’obbligo, i cosiddetti “luoghi sicuri”.

Atteso che parliamo di sicurezza, vorremmo chiedere alla Direzione Strategica, come mai il nuovo monta-lettighe di ultima generazione è fermo, sembrerebbe, in attesa di collaudo che tarda a palesarsi da diversi mesi, mentre in funzione risulta un desueto ascensore (sulla cui idoneità nutriamo forti dubbi) il quale se si dovesse bloccare renderebbe impossibile raggiungere sale operatorie e sale parto. Presso l’Azienda Ospedaliera oggi GOM insiste una lunga tradizione di lotte sindacali, come UIL nulla è stato risparmiato ai DG che si sono succeduti a prescindere dalle loro colorazioni politiche. Una campale battaglia è stata posta in essere per lo scempio rappresentato dall’obitorio ancora esistente, che ha indotto alla costruzione della nuova sala mortuaria dotata di sala autoptica a norma, sale dolenti, celle frigorifere, la quale risulta quasi ultimata e bloccata sul finire dei lavori dall’ennesima interdittiva.

Domandiamo a tale ultimo proposito come mai non sono stati ultimati i lavori della morgue, visto che la normativa prevede, in tali casi, l’effettuazione dei pochi lavori ultimativi che ci doterebbero di un adeguato servizio e decoroso e civile rispetto nei confronti dei defunti. In attesa che la cittadinanza venga opportunamente informata su quanto rappresentato, ci viene da dire: altro che cartoni. Alfine di compendiare quanto riportato alleghiamo una parte del book fotografico che eloquentemente documenta il nostro dire.

UIL, riceviamo e pubblichiamo