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"Olimpiadi dell’Accoglienza", a Reggio Calabria la cerimonia inaugurale

  • Categoria: Sociale

1 Apertura OdA-61 Apertura OdA-6Olimpiadi dell'Accoglienza, si parte. Reggio Calabria, da ieri, viaggia sulla strada dell'integrazione. Un percorso non semplice, ma che –passo dopo passo –sta trovando riscontri positivi. Cosìla «camminata sportiva»sul Corso Garibaldi –in occasione della cerimonia di apertura dei giochi olimpici reggini –si ètrasformata in un pomeriggio di festa tra echi di tamburi e la danza.

Le nove squadre, composte dai rifugiati degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) della CittàMetropolitana, sono stati sostenuti nel cammino dai loro operatori e dai primi cittadini dei comuni aderenti: Melicuccà, Sant’Alessio in Aspromonte, Calanna, Cardeto, Gioiosa Ionica, Villa San Giovanni, Bagaladi e Condofuri.

La partenza dalla Villa Comunale “Umberto I”con in testa al corteo le ventitrébandiere di tutte le nazionalitàpresenti in questo pomeriggio reggino - in concomitanza con la Giornata Mondiale del Rifugiato –sono il simbolo del caleidoscopio culturale che rappresenta la cittàdello Stretto dal giorno del primo sbarco alla banchina del porto di Reggio Calabria. A seguirli i tedofori, ciascuno accompagnato dal proprio team-Sprar, e con al loro fianco le fasce tricolori. Un'accoglienza tangibile, praticata nel silenzio dell'operosità.

Al loro arrivo in Piazza Italia ad accoglierli il Sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, in segno della grande ospitalitàdel popolo calabrese. «Siamo accanto ad iniziative come queste - ha detto il primo cittadino di Reggio Calabria - la cittàha un fortissimo senso di accoglienza verso il prossimo». Un momento simbolico, quello ai piedi del Monumento all'Italia, statua marmorea che richiama all'idea dell'unitànazionale, che ha fatto convergere nella grande famiglia della convivenza civile tutti i presenti. Al centro il braciere olimpico a forma di «calabash», la “tazza del povero”ossia l'oggetto piùprezioso che ogni famiglia africana possiede. «Si dice in Africa che chi non sa accogliere non sa névivere nésperare»e da questo adagio èpartita la sfida delle Olimpiadi dell'Accoglienza. A darne il via ufficialmente l'accensione del braciere con le braccia dei tedofori accanto a quella del sindaco della CittàMetropolitana di Reggio Calabria.

«Crediamo nello sport come strumento di inclusione sociale - ha spiegato Paolo Cicciù, presidente provinciale del Csi e organizzatore dell'iniziativa –per questo pensiamo che questa esperienza delle Olimpiadi dell'Accoglienza possa essere un'apripista per una rinnovata programmazione delle azioni socio-sportive sul nostro territorio».

Accanto al Centro Sportivo Italiano èscesa in campo anche Action Aid che ha curato la fase formativa rivolta a tutti gli operatori degli Sprar. Quella della cerimonia iniziale èsolo il primo atto delle Olimpiadi dell'Accoglienza che dureranno sino al mese di ottobre. Centocinquanta giorni di sport per 250 rifugiati, cosìl'estate reggina saràpienamente inclusiva: infatti, gli stessi ospiti dei centri di accoglienza animeranno le piazze delle loro cittadine con giochi popolari e streetball.