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REGGIO CALABRIA UIL su sanità provinciale

UIL bandieraUIL bandiera"Le Malattie dell’Apparato Digerente rappresentano la 2° causa di ricovero ospedaliero per acuti, subito a ridosso delle Malattie dell’Apparato Cardiocircolatorio (Rapporto Ministero Salute). La popolazione della Provincia di Reggio Calabria è pari a 560.000 abitanti e pertanto è possibile prevedere, nell’ambito delle Urgenze Gastroenterologiche, da 250 a 750 casi per anno di emorragie digestive superiori (50-150 casi su 100.000 abitanti) e circa 100 casi per anno di emorragie digestive inferiori (20 casi su 100.000 abitanti).

A tali patologie vanno poi aggiunte altre condizioni (ingestioni di caustici, ingestioni di corpi estranei, Pancreatiti, Colangiti Acute) per le quali è quasi sempre necessaria un’assistenza gastroenterologica urgente.Nell’ambito della Provincia di Reggio Calabria esiste una sola struttura in grado di fornire prestazioni in urgenza h24, ovvero l’U.O.C. di Gastroenterologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria; presso i Presidi Ospedalieri dell’ASP esiste invece una struttura di Gastroenterologia presso lo spoke di Polistena, che presta servizio solo nelle ore antimeridiane e non effettua pronta disponibilità, mentre risulta addirittura chiusa, da più di un anno, la struttura di Gastroenterologia presso il P.O. di Locri.Pertanto, dopo le 14, tutti Pronto Soccorso della Provincia devono afferire all’UOC di Gastroenterologia di Reggio Calabria che, in tale orario e fino alle 8 della mattina successiva, ha una dotazione organica composta da 1 Medico ed 1 Infermiere.In tale contesto risulta inoltre del tutto inappropriato il percorso dei pazienti con urgenze gastroenterologiche che dai Pronto Soccorso degli Ospedali dell’ASP vengono indirizzati verso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, ovvero tutto ciò avviene in assenza di qualunque protocollo condiviso.

Emblematiche, al riguardo risultano le storie di pazienti che dal Pronto Soccorso di Locri vengono inviati a quello di Reggio Calabria, arrivando con colpevole ritardo a rischio incolumità personale, affetti da gravi patologie gastroenteriche e che richiedono una endoscopia in emergenza come emorragie gastrointestinali, occlusioni intestinali e presenza di corpi estranei in esofago (come nel caso di domenica appena trascorsa). Non è ammissibile che due strutture Spoke, sede di DEA di I livello, ovvero Polistena e Locri, non siano in grado di fornire assistenza gastroenterologica almeno in orario diurno (8-20) e non abbiamo nemmeno in dotazione dei farmaci salvavita che potrebbero almeno tamponare alcune situazioni di emergenza, proprio in carenza della possibilità di eseguire l’endoscopia. E non è altrettanto ammissibile che fra le due aziende, Grande Ospedale Metropolitano e ASP, nonostante le numerose e reiterate segnalazioni, non vi sia alcun accordo per definire un percorso dei pazienti basato su linee guida ed evidenze scientifiche. Altro che integrazione ospedale-territorio! Questa, oggetto di un recente convegno presso l’aula Spinelli del GOM, alla presenza dei rispettivi Direttori Sanitari di Azienda e ASP, è pura teoria che ha pochi riscontri nella vita reale di tutti i giorni e costringe i Pazienti ed il personale medico ed infermieristico a vivere una emergenza quotidiana in assenza di qualunque forma di organizzazione.Tale situazione ormai esiste da diversi anni e, nonostante questo, vi è stato addirittura un mancato potenziamento, in termini di risorse umane e strutturali, dell’UOC di Gastroenterologia di Reggio Calabria che, al contrario, delle strutture dell’ASP, deve anche contemporaneamente garantire prestazioni di II livello per tutta la Provincia e, nel caso dell’Ecoendoscopia, per tutta la Regione.

Alla stessa stregua dell’ortopedia, questa O.S. ha già dato mandato ai propri legali di presentare formale esposto affinché gli la magistratura possa valutare se siano state poste in essere condotte penalmente rilevanti per la eventuale interruzione di pubblico servizio e l’abbandono di persone incapaci."                                         

UIL, riceviamo e pubblichiamo