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BAGNARA CALABRA La “cacciata” della Dr.ssa Angela Randazzo

  • Categoria: Politica
Angela RandazzoAngela Randazzodi Peppino Maisano
Solo ieri sera mi è stato possibile leggere la assai circostanziata nota – diffusa da CostaviolaNews - dell’ex Assessore alla P.I.del nostro Comune Dr.ssa Farmacista Angela Randazzo.e confesso che ho dovuto ricorrere alla rilettura per potere afferrare appieno l’essenza della motivazione che l’aveva ispirata. Comunque, per non incorrere in dubbi, chiarisco che il testo è ineccepibile per chiarezza e verve espositiva, e nulla del contenuto, a mio avviso, lascia adito ad equivoci. Solo che io mi aspettavo il solito sproloquio nostrano e paesano cui ci hanno ormai abituati e lì per lì, al primo impatto, i conti non mi tornavano più, trovandomi inaspettatamente invece davanti a quel limpido fluire di parole e argomenti fatti di semplicità, serenità e lealtà come poche volte capita di incontrare nelle cose politiche di casa nostra. Non conosco la Dr.ssa Randazzo, mai conosciuta e mai parlato con lei. Forse qualche volta mi è capitato doverla salutare entrando nella farmacia Valensise, dove lei presta servizio.
 
Scrivo quindi per il solo motivo e l’unica ragione di non far cadere nel vuoto e nel silenzio una voce che, a mio modesto parere, merita ascolto e rispetto, a prescindere dall’angolatura politica entro la quale ognuno di noi ha il diritto di inquadrare e collocare il suo gesto di oggi e l’operato di ieri. E anche perché a dire fino in fondo quel che penso e sento mi deprime e respingo l’iniquo destino della solitudine in cui sempre, e non solo da queste nostre parti, finisce per essere abbandonato e relegato il perdente. Dal suo racconto emerge chiaro intanto il bisogno di difendere la propria dignità vulnerata in anni di sofferenza e sacrifici per scomodo e disagevole rapporto sia con i suoi colleghi di giunta che con quelli del gruppo di maggioranza di sua appartenenza, i quali non rinunciavano mai al gusto(specie gli assessori) di utilizzare ogni possibile occasione per infliggerle colpi bassi al limite della umiliazione e indurla alla resa.
 
Risalta dallo scritto non soltanto l’intensa sofferenza patita dalla Randazzo nell’esercizio delle sue funzioni legate alle competenze della sua delega all’istruzione dove le si contendeva perfino di esercitare il diritto di svolgere e adempiere i suoi doveri, ma emerge soprattutto e in particolare il vuoto psicologico creato dai colleghi a lei dintorno e la sfrontatezza, quasi crudele, verso il suo stato fisico debilitato e prostrato dalla tenace malattia contro cui lei doveva combattere nell’affanno e senza sosta. Solo al Sindaco Frosina riconosce il merito di averla sempre aiutata, compresa e sostenuta; ma anche lui infine la delude nel momento dell’accerchiamento subito “durante l’interruzione del Consiglio comunale” del 20 Agosto scorso, in cui è scattato il meccanismo del “machiavellico progetto studiato ad arte per farmi fuori dalla giunta” e – tra le righe si legge – “l’amico Gregorio” non si è accorto purtroppo dell’inganno prestando il fianco e facendosi prendere la mano dal gesto forte, poi rivelatosi niente perché nella sostanza è stato decretato il solo suo defenestramento, che peraltro si auspicava da tempo. Apparentemente niente o un solo semplice ritocco par di capire, ma in realtà tanto e troppo secondo la Randazzo, perché tra i dimissionati uno solo non è stato rinominato ed è stato sostituito con un nuovo titolare. Insomma, solo lei l’esclusa, anzi “cacciata”, di cui insistentemente si chiedeva la testa e finalmente l’avevano ottenuta. Sull’altro parallelo fronte, quello del compenso, si è provveduto a ripristinare la delega di peso in un campo cruciale(igiene e sanità) rientrata nella gestione dell’ex titolare che l’aveva abbandonata alcuni mesi prima, senza ricorrere quella volta al comunicato stampa, Tutto questo sul piano dell’assetto strutturale dato alla nuova giunta.
 
E’ doveroso però leggere in filigrana le inevitabili e conseguenziali alterazioni che anche gli equilibri politici interni della giunta hanno subito, dovendosi necessariamente ritenere che il subentro di un nuovo elemento al posto di un altro che esce non avviene mai in forma indolore perché le surroghe in politica non vengono affidate mai al sorteggio o al lancio per aria della monetina. Si arriva pertanto a comprendere meglio e senza dover compiere sforzi che dall’inevitabile tira e molla innescatosi all’interno dei vari gruppi della maggioranza il Sindaco ne è uscito soccombente a vantaggio di altra componente che ha saputo ben filare la sua tela per conquistarsi un maggiore spazio e peso, e allargare la sfera di influenza della propria rappresentanza.
 
Mi è capitato tra le mani il decreto del Sindaco di nomina della nuova giunta datato 04 settembre 2020. Condivido gran parte delle osservazioni contenute nella nota della Dr.ssa Randazzo, cui va tutta la mia attenzione per il coraggio dimostrato nell’aver saputo offrire una concreta prova di chiarimento autentico e non più quello noiosamente solo strombazzato; senza risparmiare la mia più totale solidarietà per l’umiltà e l’orgoglio impressi nel costruire il suo tormentato racconto rivolto al Sindaco, culminato nell’impegno a non voler desistere dal suo scranno in Consiglio comunale. La ferma volontà a non dimettersi per le motivazioni da lei stessa ampiamente spiegate, se mantenuta, farà bene alla Città per le conseguenze che di certo inevitabilmente scaturiranno.