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Stefania Craxi a Palmi parla del padre Bettino

  • Categoria: Politica

Stefania Craxi a PalmiStefania Craxi a PalmiPALMI - Durante il suo giro per le più importanti città d’Italia, l’on. Stefania Craxi ha fatto tappa al Palazzo Municipale di Palmi per la presentazione dell’ultimo libro di memorie dello scomparso e noto leader socialista Bettino Craxi. Alla presentazione della pubblicazione erano presenti rappresentanti degli studenti delle scuole superiori di Palmi ed un nutrito numero di esponenti provinciali di area socialista.

Ad organizzare l’evento il Consigliere provinciale Giampaolo Zavettieri che ha portato il saluto dell’organizzazione ed ha presentato la parlamentare che ha accompagnato in Calabria per le diverse manifestazioni organizzate. A porgere il saluto della città di Palmi il sindaco Giovanni Barone ed il vice sindaco Giuseppe Saletta che hanno tratteggiato la figura del politico socialista scomparso ed hanno descritto agli studenti l’ultimo periodo di vita di Bettino Craxi inserendolo in un contesto teso a delineare le caratteristiche difficili e burrascose del periodo. Presenti nella sala consiliare anche il presidente dell’Assise avv Gaetano Muscari ed il Consigliere avv. Antonio Papalia.

Il dirigente scolastico professor Pino Gerardi, presidente del Liceo artistico palmese ha relazionato sul libro “Bettino Craxi-Io parlo e continuerò a parlare” (Mondadori editore) analizzando con dovizia di particolari il pensiero dell’ex Segretario e presidente del Consiglio socialista e, rimarcandone, pur nella diversità delle visioni, anche la capacità di leggere i tempi, di indicare soluzioni e di individuare alcuni dei problemi che poi avrebbero colpito la Nazione Italiana.

Numerose sono state le domande poste all’Onorevole Stefania Craxi specie dai giovani alle quali la stessa ha risposto in conclusione degli interventi tracciando un profilo del padre come politico ma anche come pensatore socialista che dedicò -come espressamente scritto nel testo- tutta la sua vita fin dalla giovane età all’Italia e che morì distante dalla propria Patria portando nel cuore la speranza di poterla un giorno rivedere. Una disamina lucida e critica di un trentennio che la stessa ha vissuto come figlia  e come rappresentante istituzionale ma che è riuscita a tratteggiare con il necessario distacco senza per questo sottrarsi, di tanto in tanto, a qualche momento di commozione nei ricordi. Complessivamente una giornata che l’ospite della città ha definito piacevole e costruttiva.

Giuseppe Parrello