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Le Officine di Bagnara lasciano la maggioranza

Rocco DominiciRocco DominiciBAGNARA CALABRA - Le Officine di Bagnara nel mese di Giugno 2017, insieme ai gruppi Pd e Bagnara Viva, avevano dato vita alla formazione della Lista Civica Bagnara Bene Comune. Questi gruppi hanno sottoscritto e condiviso un programma che doveva essere attuato attraverso un radicale cambiamento nel Metodo di Amministrare e nel rafforzamento dell’Ufficio Tecnico. Questi accordi sono stati completamente disattesi.
Accordi condizionati dalla situazione che abbiamo trovato e dai problemi nascosti sotto il tappeto, venuti fuori sempre in occasione dell’approvazione del Bilancio Comunale. Accordi disattesi per la “volontà di voler fare troppo e subito” ma anche per l’incapacità di non voler ascoltare “punti” di riflessione e di critica costruttiva, tante volte “disegnati” attraverso atti, lettere e confronti duri e rispettosi. Riflessione e critica costruttiva intesa come strumento per “crescere insieme” e non per occupare posizioni di potere o peggio per accusare o per contrastare.   Riflessione e critica costruttiva che dovevano portare ad un nuovo modo di amministrare e ad un nuovo equilibrio.
 
In quindici mesi, abbiamo chiesto più volte e in varie forme nel gruppo di Maggioranza e al Sindaco Frosina, il rispetto di quegli accordi e del programma elettorale. Prevedere gli scenari di Rischio attraverso confronti, forti e sempre rispettosi, basati su fatti e numeri inconfutabili, non è servito a nulla. Siamo sempre giunti a scelte forzate, fatte in condizioni di emergenza ed urgenza. Siamo giunti cosi tante volte a questo tipo di scelte che “per assurdo” sono diventate il modus operandi, ultime di queste Scuole e Bilancio.   Abbiamo chiesto un potenziamento dell’UTC per fornire risposte ai cittadini e poter “sbrigare” le migliaia di pratiche che giacciono sulle scrivanie e dentro gli armadi. Abbiamo chiesto un maggiore confronto sui problemi strutturali di questo paese e la condivisione di scelte e soluzioni. Abbiamo infine chiesto un cambio di rotta, rimettendo nelle mani del Sindaco deleghe e nomine.
 
Le risposte sono state troppe volte delle scelte fatte “da pochi”, scelte che hanno portato al depotenziamento dell’UTC e alle seguenti conseguenze:   estrema difficoltà di gestire il servizio rifiuti; impossibilità di far ripartire l’attività edilizia, i cantieri delle opere incompiute e le progettazioni finanziate; non poter attuare una valorizzazione dei beni comunali; non poter iniziare la vendita delle case popolari;   non poter sviluppare idee‐progetti di gestione delle risorse acqua, ambiente, rifiuti, energia, del porto, ecc., concepite in collaborazione con i tanti giovani, professionisti, associazioni, aziende, dirigenti pubblici e privati e singoli cittadini che ancora pensano a Bagnara come una grande Opportunità di Lavoro e Sviluppo. Le risposte sono state talora lunghi e assordanti silenzi, sostituiti da incoraggiamenti privi di quell’entusiasmo e collaborazione che si richiede alla soluzione di problematiche come ad esempio il Porto che da struttura capace di generare entrate è diventata una struttura che genera spese e problemi (sequestro).  
 
La risposta alle dimissioni dell’assessore Rocco Dominici, atto estremo per innescare ciò che doveva essere fatto il 12 giugno 2018, è stata un lungo silenzio interrotto da un breve e pacato confronto sulla verifica della solidità del Gruppo Bagnara Bene Comune. Nemmeno l’arrivo del Commissario ad Acta è stata una ragione valida per aprire un confronto forte, chiaro e definitivo, convinti (non Noi) che il Bilancio a firma dello Stato potesse estinguere i peccati, compreso quello originale. Non esiste risposta che rispetti il programma e gli accordi del Gruppo Bagnara Bene Comune. Esiste una risposta frutto di un Antico Metodo che non poteva essere utilizzato in questa fase di ricostruzione, rinascita, riappacificazione nel principio del Bene Comune. Sono tante le giustificazioni ma non possono reggere 15 mesi. Le abbiamo accettate fin qui, ma adesso basta! Dovevamo provarci e lo abbiamo fatto, abbiamo creduto in quegli accordi, abbiamo creduto in queste persone rispettabili e spesso esempio per tanti di Noi, ma abbiamo fallito.
 
Abbiamo fallito quanto Chi doveva osare, quanto Chi doveva sorprenderci, quanto Chi doveva costruire il Bene Comune    e … non ricercare il consenso attraverso il facile Sì.   Ha fallito Chi non ha saputo e voluto “utilizzare” questo Gruppo. Le Officine gruppo apartitico; che non ha mai ricercato posti e poltrone politiche; che non può farsi accettare questa logica di fare; che non può accettare di essere utilizzato come un burattino secondo schemi condizionati da rancori e lotte che uccidono il futuro di questo paese; che non può più accettare il diniego di accordi, documenti firmati, atti d’indirizzo, si SCIOGLIE e lascia il Gruppo Bagnara Bene Comune. Torniamo a essere singoli uomini, amici, professionisti, funzionari, docenti, impiegati, papà, mamme, Amanti di questo paese impegnati nell’associazionismo, nella vita sociale di questa comunità e come abbiamo fatto sino a oggi, resteremo in Consiglio Comunale a vigilare, suggerire, comunicare, evidenziare, prevedere, fornire soluzioni a … Consigliare. Al servizio dei cittadini, del mare, dell’aria, del verde, dell’acqua di questo paese ma non facenti più parte del Gruppo Bagnara Bene Comune.
 
Oggi la nostra speranza è quella che i componenti del Gruppo Bagnara Bene Comune, cosi come oggi hanno fatto le Officine, prendano coscienza degli errori di questi 15 mesi, per porre rimedio alle conseguenze, personali e soprattutto nei confronti di questa comunità. Oggi chiediamo al Sindaco ed al Gruppo Bagnara Bene Comune un estremo e forte atto di responsabilità che non può essere l’accanimento terapeutico di dover per forza continuare su una linea politica‐ amministrativa sbagliata Una scelta che permetta di lasciare una traccia su cui poter piantare i semi che domani e non oggi, potranno generare frutti che qualcuno  potrà raccogliere. Buon lavoro a tutti
 
Memento Audere semper  
 
10 ottobre 2018                 Le Officine di Bagnara
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