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LAZZARO Crea (ANCADIC): "Raccolta, trasporto e deposito, un incarico affidato a persone incompetenti e irrispettosi dell’ambiente"

"rifiuti - lazzarorifiuti - lazzaroNell’area adiacente alla scuola Media F.Jerace di Lazzaro si continua a conferire rifiuti prodotti dalla pulizia del paese. Alle ore 7,10 circa dello scorso 17 maggio all’interno dell’area recintata, è stato appiccato fuoco, per bruciare rifiuti in una zona circoscritta, la cui nuvola di fumo era visibile a notevole distanza. La quantità di rifiuti bruciati va desunta non solo dallo spazio occupato dai resti non completamente bruciati che indicano non si tratta soltanto di sterpaglie, bensì dalla quantità di rifiuti accumulati nello stesso spazio, verosimilmente non inferiore a 3 m steri.

Non è la prima volta che si smaltiscono i rifiuti attraverso il fuoco, detta circostanza è stata segnalata all’Autorità competente. Tale attività non rientrerebbe nella normale pratica agricola, pertanto, con riferimento agli scarti vegetali gli stessi non sono esclusi dal novero dei rifiuti, quindi soggetti alle norme di legge dello specifico settore, D.lgs 152/206 (T.U.Ambientale). Non è concepibile che ciò accada a pochissimi metri della delegazione municipale ove vi è la sede staccata della polizia municipale. Non è possibile che i rifiuti circolano per il paese caricati su mezzi tra l’altro non coperti da apposito telone e nessuno li veda.

Si chiede di accertare chi ha appiccato il fuoco visto che l’area è recintata e chiusa con lucchetto, chi impartisce disposizione agli operai incaricati alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, se tale attività si svolge nel rispetto della normativa ambientale riscontrando qualora fosse stato dato incarico a associazioni che svolgono attività di volontariato se questi possono svolgere attività (raccolta, trasporto, deposito,) attività che si inquadra nella gestione dei rifiuti, in capo ai quali non verrebbero meno responsabilità anche in caso di indicazioni del preposto Dirigente del Settore comunale. Ma vie è di più. I rifiuti raccolti: sterpaglie, bottiglie e bicchieri di plastica, carta, lattine di alluminio, buste nere per rifiuti contenenti rifiuti terrosi, e quant’altro, vengono lasciati sui marciapiedi in mezzo a degli armadietti di plastica che custodiscono impianti elettrici dell’ENEL e colonnine per connessioni telefoniche, qualcuna di queste ultime aperta perché priva di sportello. Appare chiaro i danni che ne deriverebbero in caso di incendio visto che inevitabilmente le fiamme interesserebbero tali impianti. Non solo, atteso che a ridosso dei marciapiedi si affacciano aree private incolte, in caso di incendio le stesse unitamente alle adiacenti abitazioni verrebbero interessate dalle fiamme. Parte di rifiuti anche terrosi depositati sul marciapiede si riversano negli adiacenti tombini di raccolta delle acque piovane. Ancora non si vuol comprendere che bisogna operare nel rispetto delle regole, nella legalità. Se gli appartenenti alla pubblica Amministrazione non rispettano le norme di legge come si può poi pretendere che a farlo siano tutti gli altri.

Poveri noi, in che mani siamo finiti. Si domanda se in un’ampia area colma di sterpaglie e vegetazione arbustiva e arborea secca, in adiacenza ad una scuola e ad un supermercato è permesso dalla legge accendere il fuoco. Giova ricordare che lo scorso anno durante un intervento di saldatura, eseguito su un’ampia area di proprietà privata in prossimità del Ponte San Vincenzo di Lazzaro una scintilla ha innescato un incendio che non è stato possibile controllare ed ha procurato ingenti danni ai beni privati custoditi su detta area, nonostante numerosi cittadini si siano adoperati per spegnere le fiamme in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco."

Vincenzo Crea (ANCADIC), riceviamo e pubblichiamo