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REGGIO CALABRIA Erogazione vaccini: "Persiste insufficienza di personale, occorre affrettare i tempi per la soluzione"

Antonio MarzialeAntonio Marziale

In seguito a segnalazioni su disservizi nell’erogazione dei vaccini sul territorio della Asp di Reggio Calabria, distretto sanitario tirrenica, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, ha invitato in audizione Pasquale Mesiti, direttore sanitario Asp Salvatore Barillaro, direttore sanitario tirrenica e Sandro Giuffrida, direttore del dipartimento di prevenzione igiene e sanità pubblica.

L’incontro ha avuto luogo negli uffici del Garante a Palazzo Campanella e nel corso dell’audizione è emerso che “persiste una marcata insufficienza di personale rispetto al fabbisogno dell’utenza e che vi è limitatezza di strutture e di radicamento sul territorio che non agevola l’offerta del servizio. Il tutto aggravato da un inesistente ricambio generazionale a seguito di pensionamenti del personale medico e infermieristico non rimpiazzato – spiega il Garante – anche se i dirigenti dell’Asp hanno tenuto a rimarcare come la Regione Calabria primeggi in campo nazionale nella copertura vaccinale tanto da essere definita un’eccellenza”.

“Durante l’incontro – continua Marziale – ho riferito agli interlocutori che i segnalanti hanno lamentato atteggiamenti scortesi da parte degli operatori sanitari e angherie relativamente agli orari ed a servizi di comunicazione, anche telefonica, giacché ai numeri pubblicizzati sul sito internet istituzionale nessuno risponde, costringendo mamme e papà a stazionare per lungo tempo con i bambini in condizioni disagevoli. Su questo punto la Asp si è impegnata a fare piena luce e riferire al Garante, giustificando eventuali scortesie sempre con il carico di lavoro stressante per i pochi ed insufficienti operatori. Per quanto mi è dato, ritengo però – rimarca Marziale – che al cospetto di bambini a nessuno è dato di essere scortese”.

Per il Garante: “ dei problemi strutturali, per l’inadeguatezza degli organici medici e infermieristici attraverso l’adozione di indispensabili ed urgenti misure in tema di risorse umane e strumentali da assegnare alle rete territoriale, e non solo a quella ospedaliera, al fine di migliorare la qualità e quantità di erogazione del servizio. Così come sarebbe opportuno adottare una politica di promozione e miglioramento della qualità del sistema vaccinale, identificando le strategie di offerta più adeguate per il riordino e il potenziamento organizzativo, alcune delle quali già praticabili in fretta. Infatti – evidenzia Marziale – non si comprende come mai non venga utilizzato il software di anagrafe vaccinale esistente in Calabria dal 2016, cosiddetta anagrafe vaccinale informatizzata, che costituisce uno strumento importante per condurre i programmi di vaccinazione e il loro monitoraggio. L’uso del software faciliterebbe lo svolgimento di numerose attività dei centri vaccinali, tra cui lo scambio di informazioni in via telematica,​ la registrazione dei dati anagrafici e vaccinali, la generazione di inviti, l’identificazione dei casi di mancata vaccinazione e la gestione delle scorte di vaccini. L’impiego del software esemplificherebbe, inoltre, la stima delle coperture vaccinali, che insieme all’andamento delle malattie prevenibili e alla frequenza di reazioni avverse, rappresenta un indicatore fondamentale per valutare l’impatto dei programmi di vaccinazione. Su questo punto – conclude il Garante – il direttore sanitario Mesiti mi ha informato che il software è in uso da circa un anno nella Asp reggina, ma non ancora a pieno regime”.