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CALCIO Palmese, È guerra tra i Boys Palmi 78 e Pino Carbone

  • Categoria: Sport
1 Boys 78 Palmi1 Boys 78 PalmiDura la contestazione al presidente Carbone. La tifoseria più calda del "Loprestri" ha detto la propria riguardo le schermaglie create nell'ultima conferenza stampa. I "Boys '78", come riportiamo di seguito, hanno voluto esternare tutti i loro dubbi e chiarito la loro posizione riguardo i temi scottanti sulla società neroverde.

"Nelle sue ultime uscite, il presidente Carbone ha pesantemente attaccato i “Boys ‘78”, il gruppo organizzato della tifoseria neroverde. Non sappiamo per quale motivo il sig. Carbone abbia deciso di dichiararci “guerra” ma, certamente, non saremo noi a deluderlo e, pertanto, risponderemo pan per focaccia.

“Caro” Presidente, si ricorda quante volte ha detto negli ultimi 5 anni che la Palmese non appartiene a nessuno se non all’intera città e cittadinanza? Beh, nemmeno noi, in quanto abbiamo perso il conto per tutte le volte che lo ha detto. All’ultima conferenza stampa, però, preso dal delirio di onnipotenza, se n’è uscito con la storia che il titolo appartiene a lei e quindi ne può disporre a suo piacimento paventando, così, l’orribile idea di venderlo a chissà chi (sempre se non lo ha già venduto). Molto coerente da parte sua. E quelli che lei ha definito i veri tifosi della Palmese, non i Boys,  ma quelli che, come tanti lecchini lo applaudono a ogni conferenza stampa, come mai non si sono indignati ascoltando una dichiarazione del genere? Dov’è finito tutto il loro amore per i colori neroverdi dal momento che sono rimasti in silenzio, senza controbattere e dire che il titolo non si muove da Palmi? Lei ha dichiarato che la Palmese, negli ultimi 5 anni, come risultati, è stata la migliore squadra calabrese, seconda solo al Crotone ma solo perché milita in serie A. Ebbene, ricordiamo a tutti che nel girone di ritorno della stagione 2015/16 abbiamo fatto solo 7/8 punti circa, il ché ci ha portato a dover disputare il 23 maggio 2016 lo spareggio salvezza contro il Marsala. Spareggio vinto solo perché abbiamo incontrato una squadra che era peggio di noi. E infatti, dopo neppure un anno, la squadra siciliana è fallita. Avessimo avuto un altro avversario, a quest’ora eravamo in Eccellenza, altro che derby col Messina nella stagione che verrà.

Una società seria che si rispetti, non viene condannata a pagare le vertenze in quanto mantiene gli impegni economici presi con i giocatori. E invece, i veri tifosi sono stati costretti a soffrire e rischiare infarti per le famose sceneggiate napoletane a cui hanno dovuto assistere nel mese di giugno con il discorso iscrizione perché, come tutti ben sanno, se una società ha debiti, non viene iscritta alla categoria di appartenenza rischiando, così, il fallimento. Nel caso nostro, avreste mandato in fumo ben 105 anni di storia.

Forse è l’unica volta che lei, caro Carbone, ha ascoltato un consiglio dei Boys, ovvero di allestire una squadra di giovani pronti a correre e sudare la maglia, a differenza di molti mercenari (vedi la partita di Castrovillari l’ultima giornata del campionato scorso), perché ai tifosi “fasulli” dei Boys non importa la categoria in cui gioca la Palmese o il nome del giocatore che indossa la maglia neroverde, come invece importa ai “veri” tifosi. Ma, come al solito, ci deve essere l’inghippo. Invece di prendere giovani talenti della zona, risparmiando, in questo modo, sulle spese relative agli affitti, ristoranti ecc., (dal momento che lei si è sempre lamentato di essere solo e di non poter più sopperire alle eccessive spese) siete andati a prendere quasi tutti ragazzi di Cosenza. Nulla togliendo ai giovani per carità, ma ci resta solo da cambiare la maglia. La facciamo rossoblù e poi ci possiamo chiamare Coselmese.

Finora abbiamo taciuto per il bene della Palmese e perché siamo convinti che i panni sporchi si lavano sempre in casa. Ma, nell’ultima conferenza stampa, ha proprio esagerato presidente. Ha deciso di mettersi contro chi invece avrebbe dovuto tutelare per primi: i Boys Palmi ’78. Si, proprio loro, quei tifosi di “buon tempo” che le domeniche si fanno migliaia di km, si sgolano e rischiano diffide e tant’altro solo ed esclusivamente per non far mai mancare il sostegno a quei magici colori senza nulla chiedere in cambio, a differenza dei “veri” tifosi palmesi, quelli che, quando la Palmese gioca in trasferta, si stanno comodamente seduti nelle poltrone di casa loro e, per le partite casalinghe, entrano al campo nel secondo tempo per non pagare il biglietto."