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Centenario di Primo Panciroli a Bagnara Calabra

pancirolipanciroliIl 17 marzo del 1921 Primo Panciroli, artista romano, accetta l’invito ad effettuare alcuni lavori nella Chiesa di Maria SS. del Rosario a Bagnara Calabra. Quest’anno ricorre il centenario della loro esecuzione.

Il 19 marzo del 1921, il Dottore Antonino Arena riceve la seguente cartolina spedita il 17:

CartolinaCartolina

 

 

 

 

 

 

 

 

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17 marzo 1921 -Roma 33 – Via Duilio 1
Preg.mo Sig. Dott. Antonino Arena.
Ho ricevuto il suo biglietto. Ci tengo a con-
fermarle che ben volentieri mi terrò a dispo-
sizione per quei lavori che credessero affi-
darmi.         Suo dev.mo       Primo Panciroli

Dunque, il 19 marzo del 1921 inizia una intensa corrispondenza tra Primo Panciroli e la confraternita del Rosario di Bagnara Calabra, per l’affidamento di lavori di decorazione da effettuare nella ricostruita Chiesa distrutta dal terremoto del 1908. Il progetto di ricostruzione, affidato all’Ingegnere Pietro De Nava venne approvato il 18 febbraio del 1910. I lavori cominciati due anni dopo terminerannonel 1912.

Una particolarità: nella relazione tecnica della ricostruzione e nella Delibera Registro Deliberazioni del Consiglio d’Amministrazione e delle Assemblee Generali Confraternita del Rosario venne escluso, dal progetto De Nava, qualsiasi lavoro di decorazione esterno ed interno in quanto vi doveva provvedere la confraternita trattando specialisti del genere.

Il Priore della confraternita, a quel tempo, era il Dott. Antonino Arena, grande medico e uomo coltissimo. Egli relazionò con il Panciroli che accettando l’incarico, avviò quei lavori dei quali ricordiamo il centenario.

Durante la presentazione del libro “Primo Panciroli nelle Chiese di Maria SS. del Rosario e Santa Maria e i XII Apostoli – Bagnara Calabra” Edizione Grafikarte s.r.l., svoltasi a settembre del 2020, è stata adombrata l’ipotesi che ad indicare il pittore romano possa essere stato Vincenzo Morello. Costui, noto giornalista che si firmava con lo pseudonimo di Rastignac, frequentava l’ambiente culturale e politico romano. Amico personale di Gabriele D’Annunzio, era stato co-fondatore insieme a Ignazio Florio il 22 aprile 1900, del giornale L’Ora di Palermo. Nominato direttore, lo diresse fino al febbraio del 1902.Morello, tra le innumerevoli iniziative si era candidato alle elezioni del 1895 per la XIX legislatura nel collegio di Bagnara ma fu sconfitto da Antonino De Leo, notabile del luogo il quale partecipò alle elezioni in quanto preoccupato che Morello una volta eletto potesse ledere i suoi interessi. Morello ottenne 950 voti contro i 1420 di De Leo.Uscì dalla vicenda profondamente amareggiato provando profonda indignazione nei confronti dei suoi concittadiniche da allora fissò una distanza insanabile con la sua città natale.Diverrà senatore di Nomina Regianella XXVI legislatura (11/6/1921-25/1/1924) dal 19 aprile 1923.

L’ipotesi, avanzata da Don Sarino in occasione della citata presentazione, potrebbe avere un fondamento se si considerano due situazioni: la famiglia De Leo è sempre stata fortemente legata alla Confraternita dei Carmelitani ed è possibile che per contrapposizione alla cennata competizione politica, abbia proposto il nome di Panciroli alla Confraternita del Rosario per far esaltare in qualità e bellezza la costruenda Chiesa.  

Che sia stato Vincenzo Morello ad indicare il nominativo del Panciroli risulta, per quanto suddetto,solo come ipotesi, mancando a mia conoscenza, un qualsiasi documento che, quantomeno, lo accenni. Resta l’esistenza della corrispondenza fra il Dott. Antonino Arena, quale committente Priore della Confraternita, e l’artista. Tale documentazione è custodita nell’archivio dell’Arciconfraternita del Rosario.

Primo Panciroli era, al tempo del contatto con Arena, un pittore noto. Allievo di Alessandro Ceccarini era stato scelto per affiancare Cesare Maccari fin dal 1896. Con il Maccari lavora nella Basilica di Nardò, collabora agli affreschi nel Santuario di Loreto (1895-1907). Panciroli lavora a Livorno affrescando il soffitto dell’hotel Acqua della Salute del comprensorio Terme Corallo; a Trento presso l’ing. Emilio Paor; a Levico Terme affresca gli esterni di due edifici; espone a Torino, a Roma.

Nel 1907, sempre più noto, viene chiamato ad Acireale per completare l’affresco l’”Eterno Padre” iniziato da Giuseppe Sciuti, nel frattempo ammalatosi. Nel 1909 sostituisce il Maccari ed affresca la sala del vice ministro dell’Agricoltura a Roma con un’allegoria marinara. Tra il 1907 ed il 1908 inizia i lavori nella Basilica di Santa Venerina. A Pietroburgo dipinge due grandi tele ad encausto nel 1915. Vince nel 1919 un concorso reale dell’Accademia di San Luca per affrescare l’Aula del Campidoglio. Di nuovo a Santa Venerina, poi a Ravenna e finalmente, nel 1921/1923, a Bagnara.

Nella chiesa del SS. Rosario di Bagnara esegue dodici tempere su tela e tre affreschi dei quali due a secco: l’abside contenente “L’incoronazione della Vergine” è dipinta in affresco classico. Non solo, decora ed interviene su tutta la chiesa: suo è il disegno del pavimento, sua è la ri-strutturazione architettonica dell’altare, suoi sono i disegni relativi al mobilio del presbiterio, sue sono le indicazioni decorative delle navate laterali e della cripta laterale. Rilevante e da evidenziare come nella Chiesa del Rosario, Panciroli compie una vera e propria impresa: dipinge tutti i quindici misteri del Rosario. Una impresa epica perché raramente eseguita in un unico contesto.Non ne conosco altre della medesima grandiosità. La rappresentazione dei quindici misteri è canonica e non solo. In realtà vengono rappresentate,ovviamente,tematiche religiose, teologiche, pittoriche, ma in modo nuovo e a volte rivoluzionario dove nulla è trascurato o lasciato al caso.

In ogni singola opera si possono riscontrare riferimenti iconografici importanti, grande profondità di analisi, soluzioni compositive nuove.

Così come importante e bellissima è la decorazione dell’Arco Santo, detto anche Arco Trionfale.

La realizzazione dell’imponente tematica, a distanza di 100 anni, mostra tutta la sua freschezza di esecuzione e modernità. Certamente il tempo ha lasciato qualche segno (occorrerebbe un’opera di salvaguardia) ma non ne ha intaccato il fascino e la bellezza. Ri-leggere per ri-scoprire questo artista per portarlo a farlo conoscere è il compito di ogni bagnarese che può vantare di avere nella propria città ben due chiese affrescate da Primo Panciroli, di professione pittore, nato a Roma il 2 giugno 1875 e morto ad Acireale il 13 settembre 1946.

Bagnara Calabra, 13 marzo 1921                                             

Antonino Pasquale Calabrò

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