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Armi e munizioni rinvenute in una cascina di campagna: due arresti e due denunce dei Carabinieri

  • Categoria: Cronaca

Foto 26Foto 26Eccellente risultato quello raggiunto dai Carabinieri della Tenenza di Rosarno il pomeriggio dello scorso 5 febbraio, quando, nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi, condotto unitamente ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto Gentile Serafino, 56enne rosarnese ed il figlio Giuseppe, di anni 24, responsabili in concorso del reato di detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine e di munizionamento anche da guerra.

I militari, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione in campagna dei due situata in Contrada Testa dell’Acqua, hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, un fucile calibro 12 illegalmente detenuto, avvolto in un telo e custodito all’interno di una busta di plastica, e 464 cartucce di diverso calibro così suddivise:

-          nr. 98 cartucce cal. 7,62 x 36;
-          nr. 51 cartucce cal. 385;
-          nr. 47 cartucce cal. 380;
-          nr. 34 cartucce cal. 6,35;
-          nr. 150 cartucce cal. 9 x 21;
-          nr. 84 cartucce cal. 40 s.w.

il tutto custodito in un involucro termo-sigillato con nastro isolante ed occultato sotto un fusto metallico di colore rosso.

L’intervento tempestivo nel casolare da parte dei militari della Tenenza di Rosarno e dei Cacciatori di Calabria ha scongiurato il tentativo di occultamento delle armi e delle munizioni da parte di P.S., 50enne, e P.S. 45enne, entrambe originarie di Rosarno, rispettivamente madre e zia del Gentile Giuseppe, le quali prima dell’arrivo dei miliari dell’Arma avevano tentato di muovere il materiale, al fine di rendere difficoltoso il rinvenimento da parte dei militari. Le donne dovranno rispondere quindi di favoreggiamento personale mentre per gli uomini sono scattate le manette e sono stati condotti presso la casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà.