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SAN LUCA Operazione isidoro, i Carabinieri denunciano 458 persone

  • Categoria: Cronaca

Carabinieri - INPSCarabinieri - INPSI militari della Stazione Carabinieridi San Luca hanno deferito in stato di libertà, alla locale Procura della Repubblica di Locri,458 soggetti residenti nel comprensorio locrideo, ritenuti responsabili, anche in concorso tra loro, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità in scrittura privata.

Il provvedimento in questione scaturisce da una prolungata esistematica attivitàd’indagine, convenzionalmente denominata Isidoro[1], avviata e condotta dalfebbraio 2017al novembre 2019 dai militari della Stazione Carabinieri di San Luca, a seguito di una pervasiva attività di monitoraggio posta in essere nei confronti di soggetti appartenenti, per vincoli di parentela, alle famiglie di maggior interesse operativo.

Le indagini, di natura prevalentemente tradizionale e documentale – condotte con il fattivo supporto personale ispettivo I.N.P.S. di Reggio Calabria e Crotone[2]eulteriormenteavvalorate danumerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento – hanno consentito di accertare che gli indagati si erano procurati, anche in concorso tra loro, un ingiusto profitto derivante dalla indebita percezione di erogazioni previdenziali e assistenziali.

In particolare, gli accertamenti effettuati dai militari della Stazione di San Lucahanno consentito di individuare 12 aziende agricole e immobiliari, nella gran parte dei casi fittizie, costituite nel tentativo di indurre in errore l’I.N.P.S., con il precipuo fine di ottenere un ingiusto profitto mediante rapporti di lavoro simulati, diretti all’indebita fruizione di indennità previdenziali (malattia – disoccupazione – maternità).

Nel dettaglio, i militari hanno provveduto dapprima all’individuazione dei soggetti occupati in attività di manodopera agricola/impiegatizia e dei relativi datori di lavoro.Successivamente, unitamenteal personale ispettivo I.N.P.S., hanno analizzato le denunce di manodopera agricola riferite al periodo 2017 – 2019, nonché il libro unico del lavoro delle varie aziende, con relative giornate di presenza per ciascun bracciante teoricamente impiegato.In seguito, una volta localizzati i terreni asseritamente oggetto di attività agricola – attraverso i dati catastali riportati nelle denunce aziendali – hanno effettuato accertamenti urgenti sui luoghi, appurandonein ogni circostanza lo stato di abbandono.Infine,a riprova di quanto già accertato, i militari hanno di volta in volta escusso i dipendenti, i quali non rammentavano dettagli basilari attinenti alla propria attività lavorativa, quali il nome della ditta, l’ubicazione dei terreni, la tipologia delle colture, i nomi o la fisionomia dei restanti operai. I dodici imprenditori sono stati conseguentemente deferiti in stato di libertà, in concorso con ciascuno dei dipendenti, per aver simulato l’esistenza dei rapporti di lavoro, denunciandone la relativa manodopera.

L’attività d’indagine scaturisce dal monitoraggio di numerosi soggetti contigui, per vincoli di parentela, a famiglie d’interesse operativo, sorpresi sovente a diporto benché asseritamente impiegati quali braccianti agricoli ovvero dipendenti, a vario titolo, da aziende immobiliari[3]. All’esito degli accertamenti effettuati, non soltanto è stato possibile accertare la fittizietà delle aziende controllate, ma anche, a ritroso, la precedente assunzione delle medesime persone presso aziendeulteriori, risultate anch’esse fasulle.

È stato accertato, in particolare, chelesocietà monitorate erano di fatto riconducibili a soggetti legati a famiglie gravitanti nell’orbita della criminalità organizzata della Locride, i quali a loro volta avevano assunto, prevalentemente, numerosi altri soggetti contigui per vincoli di parentela a famiglie criminali.

I militari dell’Arma hanno stimato che le indennità previdenziali indebitamente percepite avrebbero comportato un danno erariale pari a euro 5.669.239,88 per un totale di 33.954 giornate agricole denunciate. L’esauriente quadro accusatorio delineato ha così consentito, agli uffici competenti I.N.P.S., di trattenere alla fonte l’ingiusto profitto che, diversamente, a seguito delle prestazioni fittizie sarebbe stato erogato.

[1]Sant’Isidoro, altresì noto come Isidro Labrador, è patrono di molte città – tra cui Madrid – e ritenuto, in alcuni borghi rurali, protettore dei raccolti.[2]Quest’ultimo inviato a supporto di quello di Reggio Calabria, attesa la numerosa mole di accertamenti effettuati. [3]la moglie di un sorvegliato speciale di P.S. di San Luca figurava assunta con l’incarico di ragioniera in una ditta immobiliare dell’hinterland milanese, benché notata quotidianamente a San Luca durante i controlli nei confronti del di lei marito.

Comunicato stampa Carabinieri