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Rischio sfratto per la Banda di Pietrapaola (CS): duro monito del Maestro Vincenzo Panuccio

1 Pietrapaola1 PietrapaolaNon sono bastati 31 anni di attività per essere riconosciuti d'interesse comunale ed avere il meritato plauso da parte di chi ha il dovere di compiere scelte che portino al bene comune. Nel paese di Pietrapaola, nei giorni scorsi, i musicisti che compongono la banda musicale sono stati sfattati dai locali dove abitualmente si riunivano per esercitarsi e preparare il programma necessario per lo svolgimento della loro attività. La vicenda che stava ricalcando per certi aspetti quella di Laureana di Borrello si è parzialmente risolta, grazie ad un primo intervento mediatico messo in atto da parte del coordinamento regionale delle bande musicali e orchestre di fiati della Calabria, dove si ribadiva che la banda musicale è un bene di interesse pubblico, essa ha la priorità su altre scelte di carattere temporaneo e non durature e di dubbia ricaduta sociale.

Il coordinamento regionale delle bande musicali ed orchestre di fiati della Calabria, si congratula con quanti hanno consentito che tutto ritornasse alla normalità ed esprime solidarietà e vicinanza ai musicisti della banda di Pietrapaola, al direttore Luigi Gorgoglione ed al presidente Giuseppe Longo. Il coordinamento si impegna ad intervenire ed agire con tutti i mezzi leciti, affinchè quanto avvenuto a Laureana di Borrello e a Pietrapaola non accada più nella nostra Calabria. Quest'ennesimo episodio, accaduto a distanza di pochi mesi, mette amaramente in risalto quanto denunciato in precedenza, ovvere la scarsa considerazione da parte degli organi di governo delle nostre città, provincie e della regione, verso le nostre realtà, riconosciute da molti ed in tutto il mondo, essere uno strumento non solo di aggregazione sociale ma anche, di diffusione della cultura, di promozione delle tradizioni popolari, di portatore dell'immenso patrimonio antropologico di una comunità, di lotta alla diffusione della cultura malavitosa, di contrastare la devianza minorile. Quando il valore del nostro operato viene così calpestato è nostro dovere denunciare l'insensibile e scellerata scelta da parte di chi ha determinato tali circostanze, come nel caso che ha visto coinvolti i musicisti di Pietrapaola e Laureana. Quando succede questo è nostro dovere intervenire, facendo sapere a tutti che non assisteremo più inermi al deupaperamento del patrimonio bandistico della nostra Regione. Chiediamo e sollecitiamo gli amministratori locali, i rappresentati dei parti politici, i movimenti politici ad assumere una posizione netta chiara in merito alla vicenda. Ribadendo che, noi abbiamo poca fiducia in chi ritiene che la cultura ed i suoi strumenti di diffusione debbano essere rilegati in un angolo remoto della loro azione politico amministrativa. Quale primo impegno da parte del coordinamento regionale, invitiamo,  tutti i cittadini, tutti gli elettori che il prossimo 11 giugno si recaranno alle urne per eleggere i propri rappresentanti, a scegliere chi dovrà determinare il loro futuro, cosiderando negativamente chi ha compiuto atti di disprezzo nei confronti della cultura in genere ed in particolare verso quella bandistica che da secoli opera nelle nostre realtà cittadine. Chi disprezza il sapere, l'arte, la cultura non può essere una persona idonea ad occupare un ruolo di dirigenza, di guida, di amministratore. Il coordinamento regionale delle bande musicali è vicino a tutte le realtà bandistiche della Calabria alle quali garantisce massimo apporto in termini di sostegno ed azioni, impegnandosi a  tutelare il loro operato e, a combattere con tutti i mezzi che la democrazia ci consente, in primis il voto, il deupaperamento del patrimonio musicale calabrese.

dal Maestro Vincenzo Panuccio riceviamo e pubblichiamo