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CALCIO Nota stampa di Donato Postorino su mancata iscrizione Villese al campionato di promozione

  • Categoria: Sport
donato postorinodonato postorinoÈ un periodo triste per me, per i tifosi della Villese e per tutti coloro i quali amano questo meraviglioso sport, sono ormai scaduti ii termini per l’iscrizione al campionato di promozione regionale e come avevamo annunciato qualche giorno fa, la squadra che rappresenta la città di villa San Giovanni non si iscriverà.
È strano come questa città sia ormai assuefatta e rassegnata, abituata ad accettare il peggio come se fosse qualcosa di inevitabile, è una cosa inconcepibile che io non riesco ad accettare, non posso accettare il fatto che una cosa di tale gravità venga fatta passare come una delle disgrazie inevitabili che in questi anni hanno afflitto la nostra città. Un dato c’è e va sicuramente sottolineato, dopo la mia dichiarazione circa la non iscrizione al campionato, non ho ricevuto nessuna chiamata, neanche un messaggio volto a trovare una soluzione, nessuno dei tanti amanti della Villese si è fatto avanti per dire a chiare lettere che quello che stava accadendo non era giusto e che il calcio a Villa San Giovanni non poteva finire. Mi sarei aspettato la chiamata di almeno un’amministratore, magari un politico ed invece nulla, perché tanto che sarà mai la squadra della città, ci sono cose più importanti a cui pensare, beh almeno funzionasse qualcosa. In questi anni abbiamo ricevuto tante critiche, sicuramente abbiamo commesso degli errori, ma infondo chi operando non sbaglia? sicuramente abbiamo fatto enormi sacrifici senza chiedere nulla in cambio, volevamo solo sostegno e rispetto… ma tutto ciò non c’è stato. È importante però dire esattamente quella che è la verità e cioè che lo stadio Santoro è ridotto allo stato attuale perché i nostri amministratori hanno deciso che tutto dovesse andare perduto, lo hanno deciso a tavolino scientificamente perché hanno stabilito che nessuna pratica amministrativa dovesse essere portata avanti, nessun bando nazionale, regionale ed europeo era da presentare, lo stadio doveva essere ridotto a ciò che è oggi un luogo angusto, pieno di erbacce e di rottami di auto e moto…. Accessibile solo a qualcuno.
Oggi ci ritroviamo con uno stadio non più omologabile perché il manto erboso va sostituito, con tribune inutilizzabili e locali occupati, all’interno dei quali ci sono ancora le nostre attrezzature ed il vestiario dei nostri bambini e che nonostante le nostre richieste e comunicazioni siamo ancora impossibilitati a prendere, perché il comune non ha le chiavi, qualcuno ha sostituito i chiavini, però non sappiamo chi è perché a Villa c’è come al solito il segreto di Pulcinella. In tutta questa vicenda ciò che mi colpisce di più è il silenzio, di genitori, tifosi, politici e cittadini comuni segno tangibile di quale sia la cultura nel nostro paese, meglio stare zitti magari poi abbiamo bisogno del favore e non si sa mai. Il papà di un bambino, qualche giorno fa, mi ha posto una domanda che mi ha fatto rifletter: Presidente ma perché le fanno la guerra? ci ho riflettuto qualche secondo ma poi tutto è apparso più chiaro: la guerra non la fanno a me, l’hanno fatta ai vostri figli, l’hanno fatta alla squadra della città, l’hanno fatta ai tifosi ed hanno offeso ed umiliato non il Presidente ma una città intera. Legalmente la nostra battaglia va avanti, perché come giustamente mi disse qualcuno in conferenza stampa qualche mese fa, la legalità va perseguita ogni giorno ed è ciò che faremo…. Sempre. Voglio ringraziare le persone che in questi anni si sono spesi affinché la società potesse andare avanti, in primis il ds Michele Cotroneo e la sua instancabile famiglia, il vicepresidente Carmelo Favale, dirigenti Favale, Cotroneo, Giglio e Battaglia, il mister Porcino ed il nostro grande capitano Giulio Morabito, nonché tutti i tifosi che ci hanno seguito e sostenuto. Le attività di scuola calcio e settore giovanile continueranno ed il nome della Villese resterà vivo per ricordare a tutti che Sindaci ed amministratori passano ma la Villese non morirà mai.