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SUDeFUTURI: cultura e marketing territoriale per rinnovare il Mezzogiorno. Serve un cambio di narrazione e dal Castello Ruffo nasce l’idea di un film a Scilla

sud - scilla - filmsud - scilla - filmSi è discusso di marketing territoriale, cultura, miti e cinema al Castello Ruffo di Scilla durante il dibattito della seconda giornata della terza edizione di SUDeFUTURI che quest’anno ha come titolo “(R)innoviamo il Mezzogiorno”. I giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo ne hanno discusso con i tanti ospiti che si sono alternati sul palco voluto da Fondazione Magna Grecia e con il prezioso contributo di Paolo Mieli.  

CULTURA E MARKETING TERRITORIALE
«Il turismo è espressione del territorio per cui il marketing territoriale è l’asset fondamentale su cui il turismo deve basarsi», ha detto Marina Lalli, presidente di Federturismo che ha parlato di legame indissolubile tra turismo e cultura: «Per ogni euro investito in cultura se ne attivano 5 su turismo e trasporto». Il turismo ha un forte impatto sui territori per cui bisogna promuoverne uno responsabile che non snaturi i luoghi ed eviti il fenomeno della gentrificazione. «In passato abbiamo snaturato alcuni territori e non va bene.  Se leviamo i veneziani dalle calle chi arriva non troverà autenticità. Affittare agli stranieri è più conveniente che ai locali e abbiamo visto con Airbnb cos’è successo. Ma dopo la pandemia il mondo è cambiato per cui tocca a noi rilanciare i nostri territori anche attraverso la gente del luogo». In questo gli eventi possono avere un ruolo fondamentale perché in passato « hanno lanciato dei luoghi che nessuno avrebbe conosciuto, tipo il festival di Spoleto. Gli eventi sono un vero prodotto turistico e la loro costruzione è diventata la strategia di marketing territoriale principale anche per allungare la stagione turistica».

Bisogna però evitare i rischi che le città, accogliendo più persone del solito, vadano in tilt per quanto riguarda la racconta rifiuti perché sarebbe «imperdonabile» ha concluso Lalli sottolineando l’urgenza di investire in formazione. «Quest’anno molte risorse umane sono mancate per tutta una serie di motivi e dobbiamo prepararci all’anno prossimo per trovarci pronti».

La rivoluzione digitale può essere una scintilla per rianimare i territori del Sud secondo Michelangelo Suigo, Direttore Relazione Esterne, Comunicazione e sostenibilità di INWIT. «Per raggiungere la piena e completa digitalizzazione e consentire al Sud di fare un salto in avanti verso la società del futuro, che ponga le basi su innovazione e sviluppo sostenibile, è fondamentale sfruttare appieno la grande opportunità rappresentata dal Pnrr e costruire così una nuova idea di Mezzogiorno. Dobbiamo guardare al futuro e costruire le basi di un’Italia più sostenibile e tecnologica da consegnare alle generazioni che verranno. Grazie al 5G si potrà sperimentare una nuova modalità di viaggio grazie ai percorsi interattivi. Ancora il 5g potrà influire nel remote working e gli italiani potranno scegliere di tornare a lavorare nei loro luoghi di origine magari tornando in quei borghi spopolati che in passato hanno vissuto altri fasti».

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