REGGIO CALABRIA "Il Comitato Salviamo Favazzina" in Città Metropolitana: si chiedono interventi urgenti
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Martedì 14 gennaio ’20, su richiesta del “Comitato per la tutela e la salvaguardia del territorio di Favazzina” in breve Salviamo Favazzina, presso i locali della Città Metropolitana di Reggio Calabria, si è tenuto l’incontro, tra i rappresentanti istituzionali della Città Metropolitana e i componenti del consiglio direttivo del citato comitato.
Hanno partecipato all’incontro:
I rappresentanti della Città Metropolitana hanno spiegato ai presenti la suddivisione delle competenze normative tra i diversi enti locali in materia di tutela ambientale, con lo scopo di stabilire di concerto quali possano essere le vie maestre da percorrere per ottenere dei risultati tangibili. La Città Metropolitana, hanno precisato gli stessi, è una “longa manus” della Regione Calabria, soggetto attuatore delle disposizioni stabilite da questa ultima, che esplica la propria funzione, ad esempio, attraverso dei sopralluoghi o piccoli piani di fattibilità con poche risorse. Dunque, dal punto di vista strutturale è la Regione Calabria l’ente competente. Hanno illustrato ai presenti la possibilità di chiedere un finanziamento nazionale per la realizzazione di un progetto tecnico strutturale idoneo alla messa in sicurezza definitiva del territorio, precisando tuttavia che i tempi per il relativo ottenimento sono lunghi ed i costi per la progettazione esecutiva sono onerosi.
Nel breve periodo, invece, visto il pericolo per l’incolumità pubblica hanno sottolineato che è il Comune a dover intervenire con “somma urgenza”. A seguito della approvazione regionale della delibera del rischio di calamità naturale, con decreto ministeriale saranno destinati i finanziamenti, anche con l’intervento della Protezione Civile regionale. Il sindaco (o nel caso del Comune di Scilla il Commissario), dunque, potrà operare “in somma urgenza” interfacciandosi direttamente con la Protezione Civile che dispone di mezzi e risorse per muoversi, ad esempio spostando massi pericolosi o pulendo strade che ostacolano la libera circolazione. Tutte operazioni queste che, in assenza della “somma urgenza”, richiederebbero varie autorizzazioni senza le quali si rischierebbe una denuncia.
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