BAGNARA CALABRA Lettera Aperta sul servizio R.S.U. e Porto
- Categoria: Attualità
Il tutto nasce a seguito di chiacchiere tra amici sugli argomenti più popolari del momento (Raccolta rifiuti e porto) e relativa accusa nei miei confronti da parte degli amici di saper pontificare solo al bar ed a posteriori. Voglio solo chiarire il punto.
Si criticava l’utenza che lascia in giro i sacchetti di spazzatura nonostante i ripetuti solleciti arrivati da varie fonti con l’invito a non depositare rifiuti in giro. Il sottoscritto faceva notare che sono da condannare gli utenti che, pensando egoisticamente di risolvere il proprio problema del momento, portano i rifiuti nei posti più impensati e lontano da occhi indiscreti ( leggi piazzuole della statale, fiumare o addirittura a mare ! ) . Così facendo siamo sicuri che i rifiuti rimarranno sul posto per tantissimo tempo e/o per sempre. Sarebbe più logico, in caso di necessità, depositare i rifiuti “ a vista” sperando che prima o poi qualcuno verrà a prenderli.
Ciò premesso è doveroso ricordare che i normali utenti paghiamo profumatamente per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per cui è lecito pretendere tale servizio. Del resto non è pensabile di potere tenere i rifiuti a casa per periodi molto lunghi, specialmente per chi non ha spazi idonei. E’ utopistico aspettarsi che la faccenda possa essere risolta con la mera sollecitazione all’utenza e senza proporre valide alternative.
In diverse occasioni ho sempre ribadito , a chi di competenza, che una possibile soluzione, anche se parziale ma sicuramente strutturale e di sicuro impatto sociale, sarebbe la realizzazione di un’isola ecologica di conferimento comunale. Un’isola ecologica “ vera” , non come l’obbrobrio dei cassonetti interrati delle passate amministrazioni (soldi pubblici buttati a mare). Sono convinto che se un’utente ha un posto designato dove portare i propri rifiuti, in particolare la differenziata che normalmente è periodica e non giornaliera, non avrebbe alcun problema ad effettuare un’idoneo conferimento ogni volta che lo reputa necessario. Inoltre i tutori dell’ordine avrebbero tutte le buone ragioni a sanzionare chi lascia i rifiuti in giro poiché non ci sarebbero più scusanti all’inciviltà e scarso senso civico.
Oltre all’impatto pratico e piscologico, si otterrebbe da subito un significativo ridimensionamento del carico di lavoro per gli addetti alla raccolta porta a porta. Come sbilanciatomi tempo fa, confermo che se l’amministrazione metta a disposizione un’adeguata area, sono sempre disponibile a regalargli(senza compenso) un serio progetto di isola ecologica.
Preferisco non entrare nel merito della gestione della raccolta ( caos totale) e della ditta appaltatrice poiché non posseggo sufficienti elementi di valutazione.
Per quanto riguarda il porto di Bagnara la situazione, ad essere generosi, è vergognosa.
Ad oltre due anni dalla fine della gestione Coop. Gullì , a parte qualche sterile tentativo, non si è riuscito a fare nulla. Il porto è abbandonato a se stesso e versa in condizioni pietose.
Mi ricordo ancora le mie critiche all’allora Sindaco per gli ultimi interventi sostenuti dalla pubblica amministrazione ( vedi la “bizzarra soluzione dell’ancoraggio con le boe, più unico che raro, il marciapiede lato terra che impedisce l’accesso alla banchina ed impedisce l’afflusso a mare delle acque piovane, l’isola ecologica abortita sul nascere, il posticcio impianto antincedio ecc. ecc.-)
Mi è stato risposto che non avevo le competenze per misurarmi con quanto suggerito e gestito da esperto uomo di mare , conseguentemente i soldi pubblici sono stati spesi con ricaduteche nel tempo si sono rivelate nulle e/o peggiorative.
Quando si è saputo che il gestore lasciava ( è stato cacciato?) il porto mi sono permesso a suggerire al Sindaco di valutare la possibilità di costituire una Società mista per la gestione, offrendo eventualmente anche il mio contributo. Mi è stato detto, fin da subito, che non rientrava nei programmi!
Poiché si insiste sui bandi di gara europei, sono convinto che il “Business” del porto sia limitato e che non possa interessare le grandi società internazionali. Del resto abbiamo visto che fine hanno fatto i precedenti bandi di gara.
Credo che ogni valutazione non può prescindere da alcune considerazioni:
- - Limitato numero di posti barca da diporto (unici paganti).
- - Mancanza di sicurezza durante le mareggiate.
- - Situazione drammatica sia come pulizia generale che pescherecci, barche ed attrezzi di ogni tipo in disuso ed abbandonati sui piazzali. Rifiuti speciali a perdere. Ancora è presente uno scarrabile colmo di rifiuti sequestrato circa tre anni addietro! Chi deve provvedere??
- - Ingresso lato Est ed area rifornimento interrata con urgente necessità di dragaggio.
- - Mancanza di idonea area attrezzata per il carenaggio con relativo impianto di depurazione.
- - Ripristino impianto antincendio e sistema di illuminazione e video sorveglianza.
- - Adeguato piano manutentivo del Travel poiché sono convinto che alla prima occasione 8 che prima o poi avverrà) che necessitano seri interventi sarà un problema trovare i soldi per ripararlo.
- - Per ultimo è prevedibile un calo di richiesta posti-barca il giorno che sarà operativo il porticciolo di Villa S.G.
Con tali valutazioni non credo sia facile trovare un “serio” gestore che investa nello sviluppo socio-economico del porto, anche perché il gestore deve fare principalmente quadrare i conti . Forse con una concessione di lungo periodo, ma personalmente nutro seri dubbi.
L’amministrazione pubblica è l’unica che può e deve avere una visionemirata ai benefici globali che una struttura portuale funzionante può portare all’intera comunità nel suo complesso , sia sotto l’aspetto turistico che commerciale. Inoltre come legale proprietaria può richiedere e/o effettuare le eventuali opere per la messa in sicurezza della struttura.
Scusatemi dello sfogo, ma sono amareggiato per come vanno le cose nel paese. Non ci sono risorse e quelle poche che ci sono vengono utilizzate con poco buonsenso e senza lungimiranza. Ormai anche andare a fare un certificato in Comune è diventato un problema serio.
Parlando con qualche amministratore sono rimasto allibito sentendolo affermare che l’amministrazione lavora sodo e bene e che sono contenti dei risultati ottenuti! Non capisco in quale posto vivono e quali altri posti conoscono!!!
Nella mia lunga attività lavorativa sono sempre stato considerato come un “risolutore di problemi”, guardandomi intorno mi sento un pesce fuor d’acqua. Quello che a me sembra la scelta più sensata per loro è irrealizzabile oppure può darsi che non la comprendono.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Distinti saluti
Ing. Francesco Giuseppe Gioffrè