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SOCIALE Le OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL della Calabria hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle strutture sanitarie private accreditate

sindacatisindacatiLe OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL della Calabria hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle strutture sanitarie private accreditate con contratto AIOP e ARIS, in adesione e a sostegno della mobilitazione nazionale avviata in ogni regione a seguito della interruzione delle trattative al tavolo di confronto sul rinnovo del CCNL scaduto già da ben 12 anni. 

La rottura delle relazioni si è consumata il 21 febbraio scorso, allorquando le parti datoriali hanno manifestato la totale indisponibilità a finanziare il rinnovo contrattuale, proponendo la vergognosa cifra di 0 euro e pretendendo che l’intero finanziamento fosse a carico delle Regioni, quindi interamente con risorse pubbliche.

Si tratta di una pretesa fuori da ogni logica e che dovrebbe suscitare vergogna in chi l’ha proposta, ovvero gruppi industriali che, in base ad uno studio di Mediobanca, fatturavano, nel 2014, 3,9 miliardi di euro, che per 12 anni si sono avvalsi di lavoratori e professionalità che hanno mandato avanti le loro strutture con abnegazione senza alcun incremento retributivo.

Sono circa 300.000 i lavoratori e le lavoratrici che in tutta Italia operano con la stessa professionalità dei colleghi dei servizi pubblici, senza avere gli stessi diritti.

Tale pretesa, in una Regione come la Calabria, soggetta a Piano di rientro che per il suo disavanzo è sottoposta ad un forte contenimento della spesa, anche di quella destinata al personale, crea ancora più preoccupazione e rischia di provocare una ingiusta paralisi retributiva per un comparto già fortemente penalizzato.

Inoltre, in gran parte delle altre strutture accreditate sono vigenti contratti al ribasso, lesivi dei diritti e della dignità del lavoratore. In molte situazioni le scriventi Organizzazioni sindacali hanno riscontrato e segnalato, negli incontri con le istituzioni sanitarie regionali e locali, sia i continui ritardi nel pagamento delle spettanze dovute, sia aspetti organizzativi non conformi ai requisiti per l’accreditamento, con grave pericolo per i pazienti e gli operatori.

Tutto ciò continua a pesare sulle spalle dei lavoratori e contribuisce a creare un clima poco sereno nelle strutture i cui titolari non corrono quasi mai il rischio d’impresa e dove invece è sempre più rischioso svolgere un ruolo sindacale.

Pertanto, in data odierna le sottoscritte OO. SS. hanno organizzato lo svolgimento di un’assemblea sit-in, dalle ore 11 alle 13, presso la Cittadella di Germaneto, al fine di ottenere un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati e coinvolti nella vertenza, dagli interlocutori istituzionali della Regione Calabria ai Presidenti delle associazioni datoriali di AIOP e ARIS della Calabria. Con l’obiettivo di chiedere una forte assunzione di responsabilità e, attraverso un confronto aperto con le OO.SS. di categoria, di individuare una soluzione in cui i datori di lavoro da una parte e le istituzioni   dall’altra contribuiscano a superare la vergogna del blocco contrattuale e restituire ai lavoratori la giusta dignità di una retribuzione adeguata.

Offrire servizi e prestazioni sanitarie senza i lavoratori è impossibile, sia nel pubblico che nel privato e, quindi, gli stessi lavoratori, che sono la leva principale di questo genere d’impresa o di azienda, non possono essere a costo ZERO, come qualunque fattore produttivo, così come è assurdo pretendere che sia un costo a totale carico delle risorse pubbliche.

A metà presidio una folta delegazione sindacale è stata ricevuta dal Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, al quale i Segretari Generali della CISL FP, Luciana Giordano e della UIL FPL, Elio Bartoletti, il Segretario Generale della CISL Calabria, Tonino Russo, la Segretaria Regionale della FP CGIL, Franca Sciolino ed il Segretario Confederale della CGIL, Luigi  Veraldi, hanno rappresentato in maniera articolata le ragioni della vertenza, meglio espresse in uno specifico documento che hanno consegnato,  sollecitando l’attivazione del tavolo di confronto con la parte datoriale. 

Il dr. Belcastro, che nel suo intervento ha dimostrato di avere un chiaro quadro della situazione della Sanità privata calabrese, si è dimostrato molto sensibile rispetto alle problematiche esposte, assumendo l’impegno di convocare tutte le parti in gioco nei prossimi giorni. 

I sindacalisti, pur ritenendosi soddisfatti dell’impegno assunto dal DG, hanno ribadito che il diritto ad un rinnovo contrattuale, dopo 12 anni, è da considerare imprescindibile e che la vertenza territoriale e nazionale proseguirà fino a che non si otterrà il rispetto di questo diritto.

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