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CISL: "Crescono echi indignazione sanità da rottamare"

CISL in piazzaCISL in piazzaLa CISL Funzione Pubblica, che da sempre segue con grande attenzione e determinazione propositiva i problemi della Sanità Calabrese, sente l’esigenza di intervenire ancora una volta sul grave stato in cui la stessa è precipitata, facendo registrare serie criticità su tutto il territorio regionale.

La Segretaria Generale della CISL FP Calabria, Luciana Giordano, è convinta da tempo che, se opportunamente riorganizzata, l’intera rete territoriale ed ospedaliera del Sistema Sanitario calabrese sarebbe in grado di soddisfare pienamente la richiesta di salute di tutta la cittadinanza, che invece si vede negare quotidianamente anche le più basilari forme di assistenza sanitaria e costretta a “peregrinare” altrove per procacciarsi quel soccorso negato nella propria terra. Un sistema che esprime, in alcune realtà, significative eccellenze, che costituiscono gli indicatori di un potenziale che, per una precisa strategia occulta, non riesce ad affermarsi in questo territorio. Non mancherebbero certo le professionalità in Calabria per far funzionare nel migliore dei modi le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, visto che da sempre esportiamo i migliori talenti e li “doniamo” alle altre Regioni. Ma chissà per quali “oscure ragioni” questi professionisti qui non trovano utile collocazione.

Il Segretario Generale della CISL FP di Reggio Calabria, Vincenzo Sera, sostiene   che l'ASP di Reggio Calabria rappresenta il caso più critico dell’intera Calabria, laddove nonostante una costante azione di denuncia e di possibili soluzioni ai tanti problemi offerte dalla Sigla sindacale ai vari Commissari succedutisi negli ultimi anni, si è preferito proseguire con la solita politica basata su un’indolente inefficienza, che ha mantenuto, se non alimentato, il caos che oggi ha prodotto il corto circuito che ha messo in ginocchio l’intero Sistema Sanitario reggino. L’ultima vicenda che ha investito le Strutture a conduzione mista del Settore Psichiatrico è il chiaro ed inequivocabile effetto di un Sistema arrivato ormai al capolinea.

Secondo il Segretario provinciale della CISL FP reggina, Giuseppe Rubino, la disorganizzazione è tale che i neoassunti Medici danno le dimissioni per trasferirsi altrove e i vincitori di concorso rifiutano di essere assunti anche a tempo indeterminato. Questo è il risultato dell'abbandono programmato e voluto dalle Direzioni Strategiche che si sono susseguite nel tempo. La carenza di personale ha causato il ridimensionamento degli Ospedali Generali di Melito Porto Salvo e di Gioia Tauro, Presidi fondamentali per garantire quella naturale funzione di filtro agli Ospedali Spoke di Locri e di Polistena, che anche a causa delle scarse risorse umane, sono costrette a ristagnare in una lunga e lenta "agonia".

La politica dei tagli lineari alle risorse finanziarie ed umane, dettata da esigenze di contenimento della spesa pubblica, non supportata da un lungimirante processo di riorganizzazione, ha privato dei Responsabili di Riferimento le Unità Operative più importanti e determinato carenze tali sulle dotazioni organiche da indurre la scelta, poco oculata, di ridurre i posti letto o addirittura di chiudere alcuni Reparti, con il conseguente proliferare della disorganizzazione.

Se la componente ospedaliera soffre, la causa è da imputare anche alla crisi organizzativa di un Territorio Distrettuale e Dipartimentale. Si lasciano Distretti con un’utenza di quasi duecentomila residenti, senza un Direttore che organizzi e risponda di tutti quei processi fruibili direttamente dai Cittadini, con una prevenzione assente negli screening obbligatori ed un SUEM 118 in profonda crisi di Personale e mezzi, costretto a pericolose scoperture del territorio per sopperire ad evitabili trasporti secondari per semplici esami di routine.

Da anni la CISL Funzione Pubblica denuncia pubblicamente che la mala gestione stratificatasi nel tempo è stata la sommatoria di incapacità ma anche di volontà di tutelare posizioni di privilegio, causando quel "torbido" in cui tutto diventa possibile e nascosto.

La denuncia della CISL FP è forte e decisa, non potendo tollerare ancora di assistere inermi ad un susseguirsi di Direzioni Strategiche, che oltre a rivelarsi incapaci di soddisfare i bisogni dell’utenza, dimostrano disattenzione verso i rischi a cui è esposto tutto il Personale, che continua ad operare tra mille difficoltà, in una cronica carenza di forniture e presidi di ogni genere e che nonostante la mancanza di riconoscimento di indennità e spettanze contrattuali, continua a garantire la sopravvivenza dell'Azienda ed un minimo di assistenza sanitaria ai Cittadini.

Ormai da ogni parte si elevano proteste e crescono gli echi dell’indignazione per una Sanità da rottamare. Tante le iniziative, gli appelli, le lettere accorate indirizzate ai vari Ministri della Salute ma tutto, purtroppo, rimane inascoltato. Forse è tempo di far confluire in un’unica voce questi echi. La CISL Funzione Pubblica è pronta ed ha le idee molto chiare.