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CGIL: "In scadenza i piani di fabbisogno necessari per la stabilizzazione dei precari negli Enti Locali"

CGILCGILReggio Calabria 14 settembre 2018 - Entro il 25 settembre le amministrazioni pubbliche devono provvedere all'approvazione dei piani di fabbisogno del personale relativi al triennio 2018-2020 per non incorrere nelle sanzioni previste dall'articolo 22 comma 1 del decreto legislativo 75 del 2017.

Questa scadenza è importante soprattutto per la stabilizzazione dei precari degli enti locali. Stante la straordinaria e contingente esigenza di eliminare il precariato, è indispensabile che le amministrazioni prevedano l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i dipendenti contrattualizzati, per come stabilito dall'articolo 20 del citato decreto legislativo, in coerenza con il Piano Triennale dei fabbisogni e con l’indicazione della attuale copertura finanziaria, con riferimento a personale che alla data entrata in vigore del decreto possegga i seguenti requisiti: sia in servizio con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione; sia stato già selezionato dalla medesima amministrazione con procedure concorsuali; abbia maturato alle dipendenze dell'amministrazione che procede all'assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi negli ultimi 8 anni. Invece, per coloro che non sono stati selezionati attraverso procedure concorsuali, l'amministrazione può prevedere un concorso interamente riservato.

Al fine di evitare responsabilità erariali ed eventuali sanzioni, occorre soltanto che i Comuni nella redazione del Piano Triennale del fabbisogno dichiarino di impegnarsi a procedere all’assunzione a tempo indeterminato dei precari attualmente impiegati non appena lo stanziamento del relativo finanziamento (attualmente già destinato da Stato e Regione al precariato) diventerà definitivo. Da ultimo, è importante sottolineare che tale procedura può essere avviata anche dai Comuni in pre-dissesto e da quelli per i quali sia già stato dichiarato il dissesto finanziario.

CGIL, riceviamo e pubblichiamo